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la svolta
Un liceo americano durante una normale mattinata di lezioni. Poi accade l'impensabile: un ragazzo estrae una pistola , uccide due insegnati e si barrica in un'aula con tutti i suoi compagni di corso. Beh forse, visto quello che negli Stati Uniti uno scenario del genere si ripete almeno un paio di volte l'anno non è una trama poi così originale. Se non fosse che King decide di cambiare un po' le carte in tavola. così Charlie, il protagonista, decide che vuole usare le ultime ora della sua libertà. o nel caso le cose vadano male della sua vita per parlare con i suoi compagni. Il periodo di reclusione, così si trasforma in una specie di riunione dei falliti anonimi dove alcuni dei ragazzi raccontano esperienze dolorose della loro vita. A sorpresa, gli altri accolgono queste confessioni con simpatia, offrono conforto e si sentono liberi di condividere anche i loro peggiori segreti. Tra i ragazzi si crea così un'unione che li fa diventare un branco, con tutte le implicazioni che ne seguono. La morale, le regole e le remore che hanno come singoli vengono spazzate via dalla loro nuova coscienza collettiva. Il gruppo sembra ragionare in modo del tutto autonomo . La prima scelta del "mostro" creato da Charlie sarà la decisione di rivoltarsi contro l'unico che ha deciso di non partecipare a questo gioco al massacro.
Ho trovato questo libro decisamente inquietante. Non tanto per il personaggio di Charlie. quanto per quello che riesce a fare agli altri La sua capacità di tirare fuori il peggio di sé ai suoi ostaggi fa paura. Paura soprattutto perché temo che la logica del branco, la sua cattiveria, l'incapacità del gruppo di sorvolare sopra la morale, sia qualcosa di molto attuale.