Dettagli Recensione
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
troppa roba
Sono un gruppo di cigni le prime vittime di questo romanzo. A cercare chi abbia deciso di dare fuoco ai pennuti è l’ispettore Kurt Wallander. A questo che inizialmente viene considerato come un atto di vandalismo isolato seguono altri reati altrettanto inquietanti che fanno pensare che ci si trovi di fronte a un delinquente seriale che stia puntando al rialzo con atti sempre più efferati. Al poliziotto svedese si affianca anche la figlia Linda: un quasi poliziotto in attesa di entrare in servizio effettivo. Le indagini dei due si svolgono su due fronti diversi: quella di lei è volta alla ricerca dell’amica Anna che sembra scomparsa nel nulla. Quella del padre invece è volta a cercare di capire se dietro a una serie di fatti strani ci sia la stessa mano che si stia preparando al colpo grosso. Le due indagini spesso si scontrano e si intralciano, altre volte corrono parallele. I due metodi di lavoro e i caratteri di padre e figlia li portano ad azzuffarsi, tenersi il muso, salvo alla fine raggiungere comunque la meta.
Mi sembra che questo romanzo sia la dimostrazione che spesso la semplicità paga. Secondo me l’autore ha voluto mettere troppe cose nello stesso calderone sul presupposto che più ingredienti aggiungi più la zuppa è buona. Il risultato invece è stato una gran confusione di fatti, personaggi e luoghi. Sì: alla fine tutto viene chiarito, ma sarebbe stato bello non avere bisogno di tornare spesso indietro per riprendere il filo del discorso. Mi sarebbe piaciuto di non dovermi preoccupare di più storie ognuna lasciata in sospeso e non sempre così interessante da farmela ricordare anche quando viene ripresa dopo qualche decina di pagine. Quindi in definitiva una storia che avrebbe potuto piacermi ma che è stata rivestita da così tante sottostorie e racconti collaterali da rendermi faticosa la lettura.
Indicazioni utili
- sì
- no