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L'abilità di essere chiari
L'ambiente di questo romanzo è quello da sempre caro a Grisham: il sistema giudiziario statunitense corredato sa un sottobosco fatto da avvocatucoli, grandi legali, giudici politicizzati, personaggi ambigui in cerca di fortuna. In questo mondo si fa strada anche il protagonista di questo romanzo. Un avvocato sulla rampa di lancio verso il successo, la fama i soldi: quelli con tanti zeri. Poi all'improvviso muore in un incidente e contemporaneamente il suo studio legale scopre di aver perso una cifra enorme che deteneva in attesa di trasferirla a un cliente. Il dubbio che la morte di Patrick sia solo una messa in scena e che in realtà sia scappato coi soldi si trasforma presto in una certezza. La cattura dl nostro avvocato: che all'apparenza si è fatto acchiappare come un pollo da inizio al vero e proprio romanzo. Da lì in poi Grisham ci prende per mano e poco alla volta ci racconta le strategia di difesa che l'avvocato mette in atto e le manipolazioni di cui sono oggetto quelli che vengono in contatto con lui. Grisham ha la capacità di rendere semplici anche le cose più complicate e di presentarcele davanti con naturalezza. Molto abile anche nel creare attesa e poi nel sorprenderci con colpi da maestro inaspettati ma sempre ammantandoli con un aurea di credibilità. A tutto viene dato una spiegazione logica, magari non sempre condivisibile, ma comunque possibile. In questo romanzo più che le persone sono i fatti a essere protagonisti: gli umani sono descritti quasi frettolosamente, mentre ogni cavillo legale, ogni strategia avvocatesca ci si para davanti con prepotenza. Trovo però che questo sia una delle caratteristiche di Grisham che lo rende unico. Bello anche il finale, che forse non è del tutto inaspettato, perché era nell'aria, ma che se fosse stato diverso avrebbe reso il libro un po' troppo sdolcinato.