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Verità oltre l’apparenza
Dylis Hughes, agente di commercio in viaggio nel cuore dello Yorkshire, sola e sul far della sera, e’ appiedata da una tempesta violenta. Per sua fortuna viene soccorsa da Inigo Brown, dotato di naturale simpatia e di una certa noncuranza, diretto al capezzale di un vecchio zio malato, un uomo amorevole o semplicemente un galantuomo che la invita a seguirlo ed a trascorrere la notte nella dimora secolare del parente in attesa.
Ad accoglierli una giovane ed avvenente sposa che pare uscita da un film, Theresa, un misterioso amico silente, da subito in altro affaccendato, due strani domestici, prima che altri ospiti si aggiungano causa maltempo e ci si appresti ad apparecchiare la scena del delitto, tra figure scomparse, inaspettati ritorni, un intrigo tessuto e vissuto tra le mura di Wintry Wold, vecchia e trasandata dimora dal fascino immutato.
Di certo Mr Brown non pare così malato, sua moglie Theresa sembra avere qualcosa da nascondere, c’è chi sparisce, danneggia auto e si intrufola nelle camere altrui, un’ enigmatica lettera nasconde significati sottesi, una morte naturale pare esprimere altro, flebili sospetti farsi certezze, aprendosi ad un delitto che ricerca il volto ed il nome di un’ identità sconosciuta.
Nel mezzo una narrazione scorrevole, piacevole, costruita su pochi essenziali dettagli all’ interno della levita’ di un’ atmosfera alla Agatha Christie, ma più romanzata, laddove nasce e si rafforza un intrigo sentimentale condito da dialoghi sferzanti, situazioni paradossali, continui cambi di rotta.
Suspance, la costruzione di una scena del crimine, la ricostruzione particolareggiata di una trama semplicemente complessa, un’ evidenza che sembra mostrare, come sempre, una vicenda parallela e deviante, indirizzandosi altrove, in un reiterato tentativo, per motivi diversi, di lasciare la dimora riaffacciandosi alle proprie vite.
Un giallo rivelatosi una piacevole scoperta anche per chi, come me, non è abituale frequentatore ed amante del genere, un ottimo intreccio narrativo, personaggi ben costruiti e delineati per un’ autrice, Lorna Nicholl Morgan, cosparsa del mistero delle sue poche opere ( quattro scritte tra il 1944 ed il 1947 ) e di una vita da cui ben poco affiora, se non nel proprio valore letterario, considerata una delle penne più apprezzate della Golden Age della crime fiction britannica.