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La lunga marcia
 
La lunga marcia 2020-01-24 10:58:30 martaquick
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
martaquick Opinione inserita da martaquick    24 Gennaio, 2020
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LA FATICA SULLA PELLE

Prima di esprimere la mia opinione su La lunga marcia voglio dire due cose riguardo all'autore.
La prima osservazione che vorrei fare è che questo romanzo mi conferma che Stephen King è davvero un genio nel vero senso della parola.
A parte l'aver scritto romanzi davvero unici e completi a tutto tondo come It o l'ombra dello scorpione, con altri ha anticipato temi che tuttora vanno molto di moda, come la distopia, la lotta tra il bene e il male, perché no anche un po ' di fantascienza.
Con la lunga marcia troviamo argomenti, seppur trattati con quasi noncuranza, che oggi sono un vero e proprio business, basti guardare saghe come Hunger Games o il meno conosciuto Batte Royale (scritto molti anni fa ma comunque successivamente a questo romanzo) o programmi come il Grande Fratello. Il romanzo in questione propone uno stato in cui dei giovani sono costretti a marciare all'infinito finché uno solo rimane in vita, gli altri che si arrendono perché sfiniti vengono uccisi. Non ci viene detto perché si tiene questa gara ma ci viene spiegato che tutto è pubblico, seguito alla televisione come intrattenimento.
La seconda nota di merito va all'introduzione dello stesso King al romanzo, in cui spiega perché ha voluto pubblicare alcuni suoi scritti degli anni '80 con un'altro pseudonimo. Era curioso di vedere se dei suoi lavori pubblicati con altro nome sarebbero stati acquistati lo stesso per la trama, e non per la notorietà da lui raggiunta come scrittore. Direi che è un azzardo per chi pensa a scrivere solo con scopo lucrativo, quindi direi che King scrive soprattutto per il piacere di scrivere.
Veniamo al romanzo, non un capolavoro ma di certo è appassionante e la bravura dell'autore sta nel farci sentire esausti come i marciatori! Che fatica sentite tutto quello che passano Garraty e gli altri ragazzi ed è dura sentirli anche morire man mano che i kilometri passano.
La conclusione è l'unica che mi ha leggermente rovinato la lettura, ma sicuramente ti rimane impressa anche quella.
Lo consiglio!

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