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Sognatori non falliti.
“La cattiva stella” (La mauvaise étoile) è una raccolta di undici racconti originariamente pubblicata in forma raggruppata da Gallimard nel 1938 ma di fatto comparsa dal 12 al 25 giugno sul giornale Paris-Soir. Oggetto di questa collezione sono le avventure di uomini e donne che sono nati o si sono ritrovati sotto una “cattiva stella”. Tanti sono i personaggi delineati che vanno da dilapidatori di patrimoni a medici con il vizio del gioco e del bere ma, a prescindere dalle apparenze di una vita dissoluta e marchiata, ciascuno racchiude nel suo essere peculiarità tali da indurre il lettore alla riflessione. Perché è vero che tutti almeno una volta nella vita abbiamo pensato di andarcene e di trasferirci su qualche isola deserta o su qualche montagna sperduta per abbracciare un’esistenza più semplice e leggera, ma è davvero così? Forse no. Perché forse “non è tutto oro quello che luccica”. Leggendo queste storie è proprio questo ciò che si fissa nella mente del lettore. E questi avventurieri, mai definiti falliti seppur possano sembrarlo, ne sono i portavoce.
Al tutto si somma quel giusto velo di malinconia e di nostalgia e quello stile preciso ma diretto proprio dell’autore. Simenon già in “Mediterraneo in barca” ha dedicato spazio agli incontri avuti nei suoi viaggi (e ai luoghi visitati) quale cronista e anche in questa opera non si smentisce riuscendo a far trasparire la voglia di libertà, un desiderio che un po’ tutti coviamo nel cuore.
La sua è una narrazione colma, ben ponderata, mai eccessiva. Tra moralità, aspetto psicologico e descrizioni vi è sempre un perfetto bilanciamento.