Dettagli Recensione
ERICA DEVE FARE I CONTI CON IL PASSATO
In questo romanzo Erica ha un ruolo più rilevante nelle indagini rispetto ai due libri precedenti, anche se ho trovato che l'autrice abbia voluto approfondire e dare spazio, a personaggi secondari come la ex moglie di Patrik, Karin e la sorella di Erica, Anna.
Erica non riesce a pensare ad altro, da quando ha trovato nel baule che apparteneva alla madre, una medaglia nazista e una camicia di un neonato insanguinata. Per alcune settimane non guarda più quel baule e non vuole affrontare quella scoperta, ma un giorno decide di far vedere il cimelio nazista ad un esperto.
Eric, un professore di storia, è la persona giusta da interpellare, purtroppo però viene trovato morto pochi giorni dopo che Erica gli aveva parlato.
Oltre alla medaglia e alla camicia, la donna trova anche dei diari della madre Elsy, che nei precedenti libri veniva descritta come una persona scostante e poco affettuosa.
Il caso giallo ruota attorno alla vita di Eric e del fratello Axel, loro vivevano assieme ed erano appassionati di storia e del periodo nazista.
"-Non mi fido della memoria umana-aveva detto alla fine. -Senza oggetti da vedere o toccare dimentichiamo facilmente quello che preferiamo rimuovere. Io faccio la raccolta di quelle cose che possono ricordarcelo.-"
In questo libro l'autrice ci fa conoscere anche il ruolo che ha avuto la Svezia nella seconda guerra mondiale, sebbene sia stato un paese neutrale, ha contribuito ad aiutare i vicini norvegesi.
Erica ha sempre descritto la madre come una persona fredda e incapace di amare, qui capiamo anche i motivi che l'hanno spinta a comportarsi in questo modo e anche come la vita le abbia fatto incontrare molto ostacoli difficili da affrontare.
Erica inizia a indagare, le ricerche non saranno così facili, deve ricostruire il passato della madre, il rapporto che la legava a Eric e Axel, cosa nasconde quella medaglia e a chi apparteneva quella piccola camicia. In alcuni momenti la protagonista è così stanca e demoralizzata che pensa di non farcela.
Possibile che la madre nascondesse un passato così misterioso?
Patrik, invece, ha preso un congedo di paternità per seguire Maja e per lasciare Erica un po' in pace a scrivere il suo prossimo libro, ma la gestione di una bimba piccola e la voglia di indagare, lo metteranno in difficoltà e dovrà alternarsi tra il ruolo di marito e padre e quello di poliziotto.
Dopo un prologo sicuramente molto accattivante, l'autrice continua la narrazione alternando il racconto al presente e al passato, come è ormai di regola in tutti i suoi romanzi.
La narrazione sebbene sia scorrevole e coinvolgente, in alcuni punti diventa un po' piatta proprio perché l'autrice ha inserito degli altri elementi che non c'entrano con il caso giallo. Come dicevo all'inizio il rapporto tra Patrik e Karin, la sua ex moglie o quello tra Anna, la sorella di Erica e Dan il suo fidanzato, a me non interessavano più di tanto.
La vita di Erica e Patrik è molto presente nel romanzo, forse di più rispetto ai scorsi libri, devo dire che mi aspettavo di più, forse mi ero immaginata chissà cosa ma alla fine ho trovato che questa storia in alcuni punti fosse un po' prevedibile.
Nonostante questo l'autrice riesce a coinvolgere il lettore e a rendere interessante la vicenda, si ha voglia di continuare a leggere e capire come finisce il libro.
Consiglio questa serie ancora una volta, solo l'ambientazione così magica e suggestiva, come quella di Fjällabacka meriterebbe la lettura. Un piccolo villaggio, con spiagge, moli, con le case di legno con i tetti rossi abitate per lo più da pescatori, è l'ambientazione perfetta per questi gialli.
Se non conoscete ancora questa serie vi consiglio di iniziare a leggerla, non vi deluderà!