Dettagli Recensione
Genesi
“Sbalorditivo. Un thriller avvincente e implacabile”. Questa è la marchetta stampata, neanche dietro, ma sulla copertina di questo romanzo; a pronunciarla non un fesso qualsiasi, ma un maestro del genere quale è Don Winslow. Lasciando perdere l’altra marchetta di Michael Connelly (che rivolta a questo romanzo mi pare una balla, perché c’è pochissimo se non nulla di propriamente originale), la marchetta di Winslow andrebbe studiata a fondo. Lungi da me andare oltre l’obiettività, ma definire sbalorditivo questo romanzo mi sembra eccessivo; la scusante che offro all’autore della marchetta è che, considerata la somiglianza tra il modo di scrivere e la storia raccontata da Hamilton proprio con Winslow, volesse salvaguardare sé stesso. Non puoi dire, di un autore che ti somiglia in maniera evidente, che fa schifo. Io apprezzo Winslow e ho trovato questo romanzo - sotto certi aspetti - molto simile al suo “Corruzione”, pur considerando quest’ultimo di gran lunga superiore.
Tutto questo per dirvi: non fidatevi troppo delle marchette, anche se a pronunciarle dovesse essere lo spirito di Dostoevskij.
Tornando al romanzo, pur non essendo sbalorditivo è comunque una lettura che si fa in breve tempo, sia per la sua scorrevolezza sia per la inusuale brevità, per un romanzo del suo genere. Una buona lettura da fare sotto natale, senza impegno, anche se secondo me un periodo come questo si presta benissimo a letture più impegnative e profonde; ma non siamo tutti uguali. In fondo questo libro può rappresentare il principio di una serie in grado di regalare buone soddisfazioni agli amanti del noir-thriller di stampo americano e soprattutto a chi apprezza gli autori delle marchette che lo accompagnano, e cercano una nuova serie di genere da seguire.
Tuttavia, prima di procedere all’acquisto di questo romanzo, voglio darvi alcune avvertenze. Primo, non aspettavi una grande profondità di contenuti: siamo alle prese con un’opera di puro intrattenimento, tutta azione, senza particolari guizzi e con qualche forzatura fatta al preciso scopo di mettere tutti i tasselli al proprio posto, di posizionare gli elementi su cui si fonderà la serie che l’autore ha in mente (e che, se non sbaglio, ha già una seconda pubblicazione oltreoceano). Secondo: pur incuriosendo e raccontando una discreta storia di genesi, gli eventi narrati non hanno granché di originale (e qui torniamo alla marchetta truffaldina), sono un po' triti, senza colpi di scena da mascella spalancata.
Riassumendo, una lettura piacevole che vi consiglio solo se amate il genere, se vi piacciono i romanzi in serie e ne cercate una nuova da seguire.
Nick Mason è rinchiuso in un carcere, accusato di omicidio, e pare che dovrà restarci ancora per molto tempo. In prigione la sua vita scorre sempre uguale, senza che nessuno gli causi particolari problemi, ma anche senza nessuno che vada a trovarlo o gli faccia una telefonata. Sua moglie le ha chiesto il divorzio tramite un avvocato, senza una parola, senza un cenno, tenendolo lontano da sua figlia Adriana e non permettendogli di vederla neanche una volta.
Nick Mason non ha molto per cui vivere, se non sé stesso.
Il momento di svolta è l’incontro (forzato) con Darius Cole, che si interessa di lui per chissà quale oscura intuizione e decide che è l'uomo giusto per svolgere dei lavori scomodi per lui. Cole, infatti, è un boss di Chicago il cui potere non è stato scalfito dalla sua detenzione; tuttavia, considerata la sua distanza geografica, ha bisogno di un braccio armato che continui a far rispettare le sue regole in città. Quel braccio sarà proprio Nick Mason; Cole non sarà abbastanza potente da scarcerare sé stesso, ma lo è abbastanza da far uscire lui e costringerlo a fare quel che chiede.
Nick uscirà di prigione, scagionato dalle accuse, ma da quel momento non sarà comunque libero. Avrà una seconda vita da vivere, ma sarà una vita che appartiene totalmente a Darius Cole.
“Non ho bisogno di farmi degli amici qui dentro. Quando ti fai un amico, i suoi nemici diventano tuoi nemici. Non ne ho bisogno.”