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meglio tardi che mai
Bosch è convinto che ogni caso abbia una scatola nera. Si tratta di una persona, un esperto o di qualche fatto in grado di spiegare l'inspiegabile. In sostanza si tratta di quel qualcosa che fa accendere la lampadina nella testa dell'investigatore e gli fa mettere assieme tutti i pezzi fino a portarlo alla soluzione del caso. Quando dopo vent'anni si ritrova per le mani le foto di "Biancaneve" una ragazza svedese assassinata durante i disordini razziali del 1992 a Los Angeles, ha poco da cui partire, se non dalla ricerca della scatola nera. Proprio lui è stato chiamato in quell'occasione a fare i primi rilievi e si sente particolarmente coinvolto e quindi adesso che si trova nella sezione che si occupa dei vecchi casi irrisolti decide di non farsi fermare dalle pressioni che lo spingono a chiudere definitivamente le indagini. Impulsivo, sempre sul filo del rasoio della legalità, ma guidato da un proprio spirito di giustizia non sempre condiviso ai superiori Bosch si getta a capofitto in un'impresa che sembra disperata. Con pazienza e qualche colpo di fortuna riesce a ricostruire una vicenda che parte dalla guerra del golfo, passa a attraverso i disordini di Los Angeles e che si avviava a continuare indenne la sua corsa verso l'assoluzione dei colpevoli di una catena di gravi delitti. Romanzo curato nei dettagli e credibile, come tutti quelli di Connelly. mi sono piaciute le indagini: metodiche, precise e sempre giustificate. Buono il ritmo: lento dove sono necessarie delle spiegazioni in più e rapido e incalzante quando ci troviamo di fronte a qualche cambiamento di rilievo. Fortunose e troppo ricche di imprevisti favorevoli all'eroe di turno le scende di azione. Nel complesso comunque ho trovato questo libro una compagnia gradevole per un pomeriggio di pioggia: leggero quanto basta con l'aggiunta di qualche spruzzatina di adrenalina qui e là.