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The chain
 
The chain 2019-09-09 14:58:12 Bruno Izzo
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Izzo Opinione inserita da Bruno Izzo    09 Settembre, 2019
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Giochi a premio

Le idee più geniali sono spesso le più semplici, e questo vale anche per il crimine.
Lo scoprirà ben presto, dolorosamente a sue spese, Rachel Klein, la protagonista di “The chain”, l’originale e avvincente thriller di Adam McKinty.
Conosciamo tutti, più o meno, il meccanismo delle moderne catene di sant’Antonio, un sistema assai semplice che consiste nel diffondere a macchia d’olio ad una platea di utenti una lettera, questo ai tempi remoti ante computer, una e-mail oggigiorno, in cui si richiede di copiare una missiva identica a quella appena ricevuta e inviarla a propria volta ad altri contatti, per diffondere il più possibile un messaggio più spesso di natura delirante su base simil fanatico-religiosa, vantando l’avverarsi di eventi fortunati al felice esito della trasmissione in catena del messaggio, o in caso contrario minacciando supposte acclarate punizioni divine con l’avverarsi di eventi infausti.
Successivamente tale fastidioso, ma tutto sommato innocuo meccanismo di spam, è stato sostituito dalla trasmissione in catena di una struttura piramidale, in verità un modo truffaldino di tirar su un po' di denaro da parte di persone di dubbia moralità. Il meccanismo è una struttura piramidale in quanto al suo vertice vi è una sola persona, che vende ad altre persone la possibilità di entrare a far parte della piramide a dei livelli sottostanti, promettendo a loro volta guadagni in cambio del pagamento di una quota d’ingresso. Una volta pagato l’accesso alla struttura, a loro volta queste persone introdurranno altre persone nella piramide e così via. In realtà è una truffa,
Secondo questo meccanismo, guadagna delle singole quote di ingresso versate solo chi sta al vertice della piramide, per le altre persone che accedono alla struttura, diventa difficile – se non impossibile – convincere altre persone ad accedere alla piramide, anche promettendo lauti guadagni.
Il crimine perpetrato ai danni della povera Rachel è esattamente una catena piramidale forzata sul ricatto: le viene chiesto di versare una sostanziosa quota d’ingresso, ed il premio promesso è.…la salvezza della vita della proprio figliola Kyle, rapita a questo solo scopo di costrizione. Non solo: ma il rapitore di Kyle, a sua volta, non è un bieco criminale, è invece a sua volta una vittima innocente, costretto giocoforza a delinquere, anche a lui è stata rapita una persona cara, la cui liberazione dipende dalla creazione dall’anello successivo della catena. Per cui, il compito di Rachel non è solo quello di pagare la quota d’ingresso, ma anche di scegliere a sua volta un anello successivo, a cui rapire una persona cara e costringerlo a fare altrettanto di ciò che è stato fatto a lei, perché la catena possa continuare al solo esclusivo vantaggio dell’unico colpevole reale che siede al vertice della piramide.
Un gioco semplice, come si vede, ma sottile e crudele, insieme.
“The chain” basa la sua fortuna non solo sull’originalità dell’idea di partenza, quanto nell’abilità a delineare crudamente ma assai efficacemente, in una conseguente atmosfera di sottile angoscia, lo scontro tra il calore dell’amore di una madre, il suo istinto protettivo caldo e rovente di amore oltre ogni limite e a qualsiasi costo nei confronti del proprio figlio, e la freddezza artica, agghiacciante, di un meccanismo ludico reso assai più rigido dal crudele carattere gelidamente lucroso che esula dal gioco in sé, tramutandolo in efferatezza fine a se stessa.
Ma il calore, più spesso, scioglie i ghiacciai.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi ama il genere, il thriller, fine a se stesso, a solo scopo distensivo. Nessuna tensione alla Stephen King o alla Donato Carrisi, per intenderci, ma un piccolo svago sotto l'ombrellone, senza infamia e senza lode.
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Commenti

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Mian88
09 Settembre, 2019
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Ho sentito parlare molto di questo libro, ero indecisa sul se leggerlo, mi hai convinta :)
In risposta ad un precedente commento
Bruno Izzo
13 Settembre, 2019
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Ciao...e sono contento di averti convinta, devo per lo meno averti incuriosita un pochino, il che va a mio vanto! Cmq, come detto, è stata una lettura un pò casuale, da...pantofole e poltrona di sera, nel mio caso perchè fuori infuriava il classico temporale estivo, con tanto di grandine ed ero solo soletto a casa, o da ombrellone, che dir si voglia. Come dire...una lettura carina, ma potendo scegliere avrei optato per "L'istituto" di Stephen King, solo che...non era ancora reperibile! Comunque, sulla stessa falsariga, suggerisco ampiamente Ilaria Tuti con il suo "Fiori sull'inferno" e soprattutto "Ninfa dormiente". Cordialmente, alla prossima, Bruno.
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