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Chi sei uomo di neve?
Oslo. Un pupazzo di neve, un innocuo pupazzo di neve, verrebbe da dire. La stessa Birte Becker non gli presta particolare attenzione al suo ritorno da una sfiancante giornata di lavoro. Tuttavia, poche ore dopo di questa donna si perde ogni traccia. È scomparsa, letteralmente. Tra tutti Harry Hole, celebre detective con qualche tendenza all’abuso di alcool e agli eccessi in generale, il carattere irascibile, le clavicole sporgenti e i capelli biondi a spazzola, si trova a dover indagare sul caso, un caso che già dopo una prima analisi dimostra di avere molte similitudini con altre sparizioni avvenute nell’ultimo ventennio. Cosa si cela dietro questi brutali omicidi? Perché l’uomo di neve ha scelto lui?
Una nuova appassionante caccia per Hole che, affiancato da una squadra d’eccezione composta da Magnus Skarre, Katrine Bratt e Bjørn Holm, dovrà seguire le tracce di un killer astuto che sa nascondere le sue tracce e agire indisturbato giungendo alle spalle delle sue vittime nel più totale silenzio. Ad indagare non mancano anche i piani alti con il capo dell’anticrimine Gunnar Hagen, l’ispettore dell’ufficio scomparse Thomas Helle, l’agente Kripos Espen Lepsvik che non gradiscono, come al solito, la presenza del fuoriclasse nelle indagini. Quest’ultimo dovrà inoltre far fronte alle problematiche dettate dalla vita quotidiana e in particolare dai rapporti con Rakel, la donna amata, e da suo figlio Oleg, sempre più solo e sempre più lasciato a se stesso.
Un thriller di tutto rispetto a cui giungo dopo la lettura de “Il leopardo” e di altre successive opere di Nesbo ma che non delude le aspettative. Anzi. Si pone di diritto tra i migliori lavori dell’autore e certamente, grazie a uno stile narrativo preciso e accattivante e a una trama solida e ben costruita, si può ritenere essere il libro più riuscito da cui traggono le proprie fondamenta e su cui si basano gran parte dei successivi capitoli.