Dettagli Recensione
Adamsberg e l'aracnide
La Vargas è una delle tante autrici (ed autori) delle quali attendo con piacevole urgenza i lavori. Come mia abitudine la scoperta di questa scrittrice mi ha portato a saccheggiare tutte le sue opere, a mio parere unico sistema per poter godere appieno del filo narrativo di una serialità. In questo caso il personaggio di Adamsberg e della sua variopinta e multiforme squadra omicidi può essere affrontato con cognizione e memori del passato del medesimo. Certi atteggiamenti , il proverbiale metodo da "Spalatore di nuvole" hanno necessità di pescare tra le radici e gli albori di una figura originale e unica nel genere "noir". Venendo a questo titolo, il livello altissimo della scrittura si conferma, sia per trama che per contenuti morali, aggiungendo un tassello al vissuto etico del commissario, stavolta incaponito a ricercare omicidi la cui origine si perde nel passato, in una torbida vicenda di vessazioni e angherie che trovano nemesi nel morso della reclusa, ragno non particolarmente velenoso ma letale se autore di molteplici morsi. Il filo seguito da Adamsberg è costituito da indizi esilissimi e di difficile individuazione, dato il tuffo nel passato e la ricostruzione di eventi tragici risalenti a decenni prima. Gli anziani inizialmente visti come deceduti incidentalmente fanno risuonare un campanello di allarme nell'indagatore, il quale come sempre inizialmente sarà visto con scetticismo da tutta la sua squadra e in particolare dal suo vice Danglard che al solito viene preso da una crisi risolta solo dalla capacità gestionale del suo superiore. Come sempre molti sono i personaggi sgradevoli capaci di azioni meschine e violente. L'etica di Adamsberg lo porterà a risolvere gli omicidi di tali individui moralmente colpevoli.