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La gabbia dorata
 
La gabbia dorata 2019-08-01 15:17:48 Scavadentro
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Scavadentro Opinione inserita da Scavadentro    01 Agosto, 2019
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Donne che odiano gli uomini

Mi rendo conto di essere leggermente contro corrente nel giudicare mediocre per contenuto e piacevolezza questo romanzo della Lackberg. Ammetto che la mia opinione è altamente condizionata dal pregresso, avendo avuto modo di apprezzare i precedenti lavori dell'autrice svedese, da "La principessa di ghiaccio" a "Donne che non perdonano" tutti di buon ed ottimo livello. Questo ultimo romanzo non mi convince per una serie di motivi per carità opinabili: in primis la protagonista (che come molti personaggi della Leckberg parte da un'infanzia tragica) la quale di per se si chiude volontariamente nella gabbia dorata, sposando un emerita carogna e illudendosi di essere amata da un uomo evidentemente egoista, donnaiolo e mediocre. E' francamente inverosimile la tenacia nel perseverare nel ménage da parte di Faye, succube e inerte nel mondo multi milionario e di apparenze auto costruito. Jack è totalmente negativo: orbene la lei che a tutto ha rinunciato si separa solo al palese tradimento e , sorpresa, si trova senza più un soldo perché lei credeva (??) nell'amore.....Ancor più inverosimile la rinascita economica e sociale (tramite un profumo?...) che come sottofondo ha certamente la cavalcata delle Valkirie e la consapevolezza che le donne sono molto meglio degli uomini, che una quarantenne si diverte molto più con un toy boy che con il marito (esplicitamente). Tutto questo percorso pare una sorta di vendetta privata che sospetto lateralmente autobiografica (l'autrice è stata sposata tre-quattro volte) e il genere del romanzo alla fine risulta un non giallo, un non thriller, un non verista, un non narrato sociale... Ne emerge un conflitto dal quale si salvano soltanto la figura della molto più genuina e "vera" Chris che non teme di godersi la vita e i piaceri connessi, e una galleria di comprimari che danno comunque una immagine assai mortificante dei rapporti tra donne e uomini nella Svezia attuale, sinceramente molesta. Se come pare questo romanzo apre un ciclo, spero nei successivi capitoli onde rinnovare i prodromi che nel villaggio di Fjallbacka avevano trovato equilibrio e originalità nei precedenti personaggi ben riusciti e molto meno forzati di questi ultimi. Rimane lo stile molto personale della svedese, ma ben poco altro.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
Ho messo "ni" perché da un'autrice di simile caratura ci si aspetta di più.....
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60
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