Dettagli Recensione
Grosso, grasso e politicamente scorretto
Vertigo Kulbertus , obeso e accidioso, goloso e scorretto, entra di diritto tra le figure dei commissari, ispettori, detective ecc.. degni di menzione per originalità ed unicità. Tutto il romanzo è permeato di una follia insita in ogni personaggio, che permette ad una trama ad alto numero di cadaveri di avere toni divertenti e squillanti, con ritmo e colore. In questo senso il narrato in alcuni frangenti va in secondo piano rispetto a tragicomici siparietti con soggetti assolutamente privi di morale, egoisti, perfidi e carichi di rancori reciproci. Molto acuta la scelta di legare ad un presunto omicidio di quarant'anni prima la catena di omicidi trattati. Ottima l'ambientazione nel paese e nell'Hotel, contraddittorio nella gerente e nei frequentatori. Molto abile l'autore a procedere nel narrato con vicende parallele che permettono godimento in ogni capitolo. Reugny ha molto da svelare su vari livelli, che permettono al giallo di assurgere e assumere toni del romanzo non di genere. Nota positiva la moderazione quantitativa, che non incide su una trama che invece scorre piacevolmente e si conclude ironicamente facendoci comprendere la filosofia di fondo. Non ci si aspettino buoni e cattivi da nessun lato della barricata. Soprattutto nel divertentissimo Vertigo.