Dettagli Recensione
«La natura umana è quello che è»
« […] lei sottovaluta l’intuito e la curiosità degli abitanti dei villaggi. Qui si sa sempre tutto; non esiste investigatore in Inghilterra che superi in abilità una zitella di età incerta che non sappia come ammazzare il tempo».
Un colpo di pistola rompe all’improvviso la quiete del villaggio di campagna di St. Mary Mead: il colonnello Protheroe, uno degli abitanti del luogo più importanti e meno amati, è stato assassinato nella biblioteca del vicariato. In un posto dove l’evento più emozionante che possa verificarsi è che un giovane pittore anticonformista ritragga una ragazza del luogo in costume da bagno, una morte improvvisa e in circostanze sospette ha l’effetto di una bomba. Del tutto inaspettatamente, subito dopo il delitto qualcuno confessa, ma la polizia non è convinta e si ritrova a brancolare nel buio. Ovunque spuntano possibili nemici del colonnello Protheroe: una moglie infelice con relativo amante ansioso di farsi spazio, una figlia oppressa, un giovane invaghito della signorina Protheroe e incapace di tenere a freno le intemperanze, un uomo che il colonnello ha fatto incarcerare per bracconaggio e la sua fidanzata, un ladro di offerte della parrocchia colto in fallo, una donna appena arrivata a St. Mary Mead e legata in modo misterioso al colonnello.
Fortunatamente (o sfortunatamente) per loro, gli sciocchi e presuntuosi poliziotti locali non hanno fatto i conti con «una zitella di età incerta che non sa come ammazzare il tempo», Miss Jane Marple, arzilla vecchietta che fra i tè pomeridiani con le amiche e le ore trascorse in giardino a occuparsi dei suoi amati fiori è a conoscenza di tutto ciò che accade nel villaggio. Dotata di un’intelligenza acuta e di un’ironia tanto garbata quanto lapidaria, Miss Marple – che fa la sua prima apparizione proprio in questo romanzo, nel 1930, e che da qui in poi non abbandonerà più la sua creatrice – sa bene che anche in un tranquillo e sereno paesino di campagna,un posto dove non succede mai niente, «uno stagno morto», come lo definisce il nipote di Miss Marple, «la natura umana è quella che è», varia, imprevedibile e affascinante, ma fondamentalmente crudele, egoista e tesa al soddisfacimento di desideri e bisogni personali, e ci si può divertire ad osservarla e a studiarla come se fosse un passatempo per scacciare la noia, alla stregua del giardinaggio e dei lavori a maglia. Proprio a questa buffa, anziana signorina, mite, bonaria e appassionata di pettegolezzi, spetterà il merito di smascherare un assassino astuto e capace di farla a tutti – al lettore, alla polizia, al villaggio intero - senza troppe difficoltà, ma non a Miss Marple.
Con "La morte nel villaggio" Agatha Christie consegna ai suoi lettori la prima, appassionante avventura della sua celebre investigatrice amatoriale, un giallo raffinato e delicato grazie alla presenza non invasiva di Miss Marple, a un narratore – il vicario di St. Mary Mead – garbato, lucido, ironico, e alle deliziose scenette di vita quotidiana in un villaggio di campagna very british tracciate dal consueto stile sobrio e lineare della Christie.
Consigliatissimo.