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Intrigo in Vaticano
Devo dire che Glenn Cooper è uno dei miei scrittori contemporanei preferiti; ho iniziato a leggere la sua tetralogia “La biblioteca dei morti” e poi la trilogia “Dannati” . Le sue trame sono avvincenti ed evocano misteri e tematiche che intrecciano il thriller alla documentazione storica, l’archeologia, la religione e complotti vari indirizzati a minare le basi della cristianità
.
L’attuale romanzo è parte di un’ulteriore quadrilogia in cui compare quale protagonista principale Calvin Donovan, che, oltre a essere professore ad Harvard di storia delle religioni, si rivela ottimo investigatore, ingaggiato dal Papa Celestino VI al fine di dipanare un nodo gordiano la cui origine emerge da gruppi di persone che hanno interesse a smontare il percorso progressista del nuovo pontefice.
La narrazione è basata su accadimenti in cui sono implicate tre ragazze tra i 15 e 17 anni, di origine povera e viventi in tre distinti e lontani villaggi in varie parti del mondo che risultano essere incinte nonostante ancora vergini; tali fatti hanno all’apparenza l’impossibilità di trovare soluzioni razionali, ma grazie alla ricerca, alla caparbietà e al coraggio del professore- detective si riesce a scoprire la trama della ben congegnata matassa labirintica.
Una lettura piacevole e scorrevole ma non all’altezza dei romanzi della “Biblioteca dei morti”, quindi da leggere senza aspettarsi il capolavoro.
Se posso fare un paragone, il protagonista Calvin Donovan ha molto in comune con Robert Langdon de “Il codice da Vinci” di Dan Brown…ma è una mera mia impressione.
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Commenti
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Beh dopo "La montagna incantata" ci voleva un libro meno complesso. Al momento non sento più l'ispirazione per questo genere di libri.