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un po' vago
Scopro leggendo questo romanzo che il libro dei morti è il registro su cui negli obitori vengono annotati i nomi dei cadaveri e la presunta causa di morte. Chiarito questo, dimentichiamoci questo libro, perché all'interno del romanzo non ha un ruolo. Poco spazio nel romanzo hanno in realtà anche il reato e le indagini per individuare il colpevole. La gran parte delle pagine sono dedicate a descrivere le disgrazie e i patemi d'animo del gruppo che contorna Kay Scarpetta. Chi ha un tumore, chi soffre di depressione, chi è in crisi col compagno, chi una relazione proprio non ce l'ha. Tanto per non farsi mancare nulla la Scarpetta ha anche dei vicini antipatici, qualcuno che la minaccia ed è vittima in una sorta di complotto politico.istituzionale per farla fuori lavorativamente parlando. Insomma troppi pensieri per la testa nella quale resta ben poco spazio per il lavoro. La storia parte con il ritrovamento a Roma di una ragazza americana che è stata sottoposta prima della morte a torture. Di lì in avanti le indagini si trascinano stancamente tra una crisi e l'altra degli investigatori. Nonostante questo arrivano alla fine a trovare il colpevole, attraverso una serie di deduzioni aiutate da una sfacciata serie di coincidenze. Ho trovato questo romanzo poco coinvolgente e più che trasmettermi tensione e attesa come dovrebbe fare un buon thriller mi ha dato l'idea di una scrittrice stanca dei suoi personaggi e poco motivata.