Dettagli Recensione
Le fil rouge
La storia si apre con un suicidio che sembra un omicidio, che si svolge con modalità analoghe ad un cold case di dieci anni prima. Il ritmo è incalzante, il meccanismo è ad orologeria, nella prima parte assolutamente coinvolgente, nella seconda parte un po’ dispersivo, forse anche per confondere il lettore, per aprire a più possibili soluzioni, per poi ritrovare brio quando ormai si è in dirittura d’arrivo. Il rapporto fra narratore e lettore è diretto, i capitoli che hanno come titoli delle domande che creano un collegamento con il capitolo precedente ed a cui il lettore vuole trovare una risposta sono stimolanti, il filo conduttore della sciarpa rossa è un elemento ricorrente. Coincidenze impossibili, labirinto di specchi, equazioni a dieci incognite, dilemma del prigioniero: alla fine, in questo bailamme dove nulla è razionale, tutto ha un suo perché.