Dettagli Recensione
Il lato oscuro di ognuno di noi
Il testo CONTIENE SPOILER …d’altro canto, la trama è talmente nota che sarebbe inutile tenerla segreta!
La storia, riconducibile al filone horror-fantastico, si svolge a Londra nel XIX secolo, nell’arco di 2-3 anni.
Durante una passeggiata in un quartiere borghese, Enfield racconta a suo cugino, l'avvocato Utterson, uno strano episodio avvenuto tempo addietro: una bambina che correva lungo la strada e si scontrò con un signore, tale Mr. Hyde, che la calpestò con disprezzo salvo poi offrire ai familiari un risarcimento tramite un assegno firmato dal rispettabile Dr. Henry Jekyll. Utterson rimane sbigottito: come amico di vecchia data e avvocato personale di Jekyll, egli ne custodisce anche il testamento in cui si sancisce che, in caso di sua morte o scomparsa, un fantomatico Mr. Hyde erediterà tutto!
Utterson va a chieder spiegazioni da Jekyll: in che rapporti è con questo Hyde? Il legale teme infatti che Hyde abbia irretito il mansueto Jekill, ma il domestico Poole conferma che Hyde ha libertà di entrare nel laboratorio di Jekyll tramite una porta sul retro e la servitù ha ordine di obbedirgli in tutto.
Un anno dopo viene barbaramente ucciso a bastonate Sir Danvers Carew; una cameriera, testimone oculare, descrive l’aspetto dell’assassino, in tutto coincidente con Mr. Hyde. L'avvocato va a parlare con Jekyll e lo trova col morale a pezzi: il dottore afferma di non voler più rivedere Hyde.
Jekyll riprende così a frequentare i suoi amici, in particolare Utterson e Lanyon ma solo per un breve periodo, poi ritorna più solitario che mai. Utterson, preoccupato, si insospettisce ancora di più, mentre Jekyll si fa negare alla porta. Alcuni giorni dopo Lanyon muore, lasciando a Utterson una lettera da aprirsi solo dopo la morte o la scomparsa di Jekyll.
(---inizio spoiler---) Pochi giorni dopo, Utterson riceve una visita dal domestico Poole, che gli racconta come, da tempo, la porta del laboratorio sia chiusa a chiave e qualcuno, dall’interno, chieda continuamente un certo farmaco, lamentandosi ogni volta perché ciò che gli veniva portato non faceva effetto. I due vanno insieme al laboratorio. Utterson è ormai convinto che Jekyll sia stato ucciso da Hyde, barricatosi lì dentro: i due sfondano la porta e trovano il cadavere di Hyde, suicidatosi. Sul tavolo, l’avvocato trova una lunga lettera di Jekyll. Utterson inizia così a leggere i memoriali dei defunti Lanyon e Jekyll.
La lettera di Lanyon racconta di una sera in cui il Dr. Jekyll gli chiese di recuperare una polvere salina dal suo laboratorio, per consegnarla poi a un misterioso uomo. Lanyon fece quanto richiesto e, la sera, a casa sua si presentò Mr. Hyde per prendere in consegna l'ingrediente desiderato. “In questa stanza, in questo stesso attimo…la vostra vita sarà abbagliata da un prodigio tale da scuotere l'incredulità di Satana “, dirà Hyde. Preparatasi una pozione, la bevve trasformandosi all’istante in Jekyll davanti all’incredulo Lanyon! Sconvolto, Lanyon si ammalò e redisse la lettera per Utterson, per informarlo dell’orribile scoperta che tanto l’aveva sconvolto e che, in breve, l’avrebbe portato alla tomba.
Infine, Utterson legge la lettera di Jekyll. Egli, dopo anni di studi sulla psiche, era giunto a preparare una pozione che permetteva di trasformarsi nella propria parte malvagia, libera di sfogare gli istinti repressi. Jekyll teneva Hyde sotto controllo, potendosi ritrasformarsi bevendo nuovamente. Per mesi, Hyde imperversò per Londra commettendo piccoli crimini ma, una volta ucciso Carew, Jekyll giurò a se stesso di non trasformarsi più. Poco dopo, però, cedette nuovamente al suo malvagio alter ego mentre per la metamorfosi erano necessarie dosi sempre più forti, con un ingrediente salino divenuto introvabile. Rimasto suo malgrado sotto le sembianze di Hyde, ormai un omicida ricercato ovunque, Jekyll incaricò Lanyon di recuperare i sali della pozione dal suo laboratorio, svelandosi poi all’amico e decretandone, suo malgrado, la malattia e la prossima morte. Esaurita ormai la reversibilità del processo, Jekyll ha un’unica possibilità di sopprimere Hyde: suicidarsi nel suo laboratorio, dopo aver scritto queste parole: “Morirà Hyde sulla forca? O troverà all'ultimo momento il coraggio di uccidersi? Lo sa Dio: a me è indifferente. Questa è la vera ora della mia morte, e quel che seguirà riguarda un altro, non me. Ecco dunque: nell'atto stesso di deporre la penna e di imprimere il sigillo alla mia confessione, metto fine alla vita dell’infelice Henry Jekyll.” (---fine spoiler---)
Libro avvincente, scritto a fine Ottocento ma che conserva un fascino ancora attuale e, per certi versi, inspiegabile. La forza dei personaggi è tale che sono da tempo entrati nell’immaginario collettivo e nei modi di dire, hanno dato ispirazione per rappresentazioni teatrali, cinematografiche, letterarie. Insomma, Jekill e Hyde fanno parte di noi, della cultura del mondo. E tale pilastro della letteratura va letto, almeno una volta: bastano poche pagine per accorgersi che conserva ancora uno stile fresco, coinvolgente. Stevenson indaga nelle pieghe dell’animo umano, mettendo in luce quel lato oscuro che, comunque la pensiamo, non finisce mai di affascinarci, in un sottile magnetico gioco di attrazione e repulsione.