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Una storia corale
Punto di forza di quest’opera di Roberto Bolaño, pubblicata nell’ormai lontano 1993, è sicuramente il meccanismo narrativo che prevede la sovrapposizione di più voci narranti appartenenti a tre personaggi differenti, le cui storie si intersecheranno nel corso del romanzo. Questa sorta di “coralità” ben si adatta ad una storia che pur pescando nel genere noir - prevede infatti la scoperta di un cadavere e la successiva individuazione dell’assassino- definisce la sua peculiarità nella tecnica delle “confessioni incrociate” (come recita appunto la sintesi riportata nell’interno di copertina) dei tre protagonisti. Le voci narranti pertanto si alternano regolarmente ripetendosi di tre in tre, come se idealmente ognuno di loro avesse a disposizione lo stesso spazio per confessare, davanti all’ideale platea dei lettori, le proprie responsabilità in una vicenda a tratti surreale che ruota attorno ad una pista di ghiaccio, destinata ad una avvenente pattinatrice catalana, costruita all’interno di una sfarzosa villa decadente da tempo abbandonata.
Il merito di Bolaño è quello di intrigare presentando dei personaggi piuttosto sui generis che, oltre alle tre voci, prevedono figure assolutamente curiose ed accattivanti, con ruoli non certo secondari, e che si muovono sullo sfondo di “Z”, località balneare di fantasia sulla Costa Brava spagnola. Vale la pena ricordare ad es., la già citata campionessa di pattinaggio che si allena sulla pista di ghiaccio, giovane donna con pochi scrupoli morali pronta a sfruttare la propria bellezza per raggiungere gli obiettivi personali, così come una coppia femminile squattrinata ed ai limiti dell’indigenza, formata da una cantante lirica e da una misteriosa amica di poche parole che nasconde nel grembo un coltello da cucina. In definitiva si tratta di un romanzo che certamente non verrà ricordato per i colpi di scena relativi alla vicenda noir, ma che vale la pena di leggere per l’originalità insita tanto nella costruzione narrativa adottata quanto nella rappresentazione degli “attori“ recitanti.
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