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Un classico giallo natalizio
Joseph Jefferson Farjeon nasce a Londra nel 1883. Autore molto prolifico, ha scritto numerosi romanzi gialli. In Italia sono stati tradotti: Gli omicidi della “Z” e La Casa dei sette cadaveri; ora la casa editrice Lindau pubblica Morte nella neve, un classico giallo di Natale. Ne ha infatti tutte le caratteristiche del genere, il cui riassunto è ben narrato da una protagonista della vicenda stessa, Jessie, ballerina:
“Il nostro treno è rimasto bloccato nella neve, così io e altre persone abbiamo cercato di raggiungere a piedi, attraverso la campagna, un’altra stazione, Hammersby, no Hemmersby, insomma una delle due, ma la nevicata era così forte che ci siamo persi e io sono svenuta come una sciocca, mi sono storta una caviglia e un giovane uomo, Mr. Carrington, molto gentile, mi ha portata in questa casa dove ci troviamo adesso, e dove forse dovremo restare finchè non smetterà di nevicare, se mai smetterà. E’ curioso, perché, anche se non c’era nessuno, la tavola era apparecchiata per il tè e i camini erano accesi. Abbiamo bevuto il tè, tutti dicevano che non c’era niente di male, ma io ho qualche dubbio, anche se ovviamente ne avevamo bisogno, e poi, dopo l’arrivo di altri due individui, David C. mi ha portato nella camera dove mi trovo ora; è un uomo forte, io ora sono a letto e chiaramente lui se n’è andato, anche se sono ancora tutta vestita, e mi sento bene. “
Gli ingredienti per incuriosire ci sono tutti: un treno bloccato in mezzo al nulla nella neve, una casa misteriosa, con caldi camini accesi, un coltello sporco di sangue in cucina, un gruppo di persone che hanno segreti e misteri, urla nelle notte e tante situazioni al limite.
Un giallo dal sapore retrò, dalle atmosfere cupe e sinistre che rendono la narrazione di sicuro interesse, piacevole ed intrigante, al punto che:
“un lungo brivido corre tra le pagine di questo classico della Golden Age della detection fiction inglese.”