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Il sequestro della famiglia di Alex Cross.
A mio parere questo è forse uno dei migliori romanzi di James Patterson, un romanzo che ti conquista fin dalle prime pagine e ti tiene sul filo della suspense fino all’ultimo capitolo. L’autore e la sua agguerrita équipe hanno saputo creare una storia ben congegnata, distribuendo emozioni e colpi di scena in un crescendo che tiene avvinto il lettore fino al pirotecnico finale. Saranno forse gli stimoli derivati dalla collaborazione con Bill Clinton nel romanzo ”Il presidente è scomparso” édito nel 2018, fatto sta che Patterson ha acquisito un nuovo modo di narrare, uno stile più incisivo, fluido, un suggestivo montaggio degli eventi che non si era riscontrato in tanti pur piacevoli thriller degli anni scorsi, più commerciali e con storie talora banali e prive di mordente. In questo giallo è di scena ancora una volta Alex Cross, il poliziotto afroamericano di Washington, due metri e novantasette chili di stazza, compreso un cuore grande così e tanti buoni sentimenti. La storia è singolare, proponendo come filo conduttore del romanzo un tema, sostenuto da un mostruoso e fanatico serial killer come verità assoluta, che un assassino abituale resta tale e non potrà mai redimersi, mentre un poliziotto, pur onesto e dotato di ogni virtù, può invece rinnegare il suo passato se costretto da ricatti o da scelte vitali. Per avvalorare le assurde convinzioni del killer, l’intera famiglia, moglie, figli e nonna, di Alex Cross viene sequestrata: sarà disposto il bravo poliziotto a compiere delitti del tutto gratuiti e insensati, trasformandosi così in un mostro, pur di vedere i suoi cari liberi? Ha inizio così una ricerca disperata e costellata da numerosi imprevisti: Alex Cross insegue il killer, vagando da un luogo all’altro, ingannato da falsi ritrovamenti e continui depistaggi, sempre animato dall’incrollabile speranza di ritrovare i suoi cari ancora vivi. Anche se la conclusione appare un po’ affrettata e sbrigativa, la tensione emotiva è sempre alle stelle, ed è difficile staccarsi dal romanzo, un capitolo sembra invitare ad iniziare il successivo per vivere, quasi all’unisono con il poliziotto, la sua terribile avventura ed i tormenti orribili riservati dal maniaco non solo alla famiglia prigioniera, ma anche a certi suoi stretti collaboratori… Ho dato il massimo voto, sia per lo stile che per il contenuto e la piacevolezza: penso che sia ben meritato.