Dettagli Recensione

 
La ragazza che hai sposato
 
La ragazza che hai sposato 2019-01-09 14:01:57 violetta89
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
violetta89 Opinione inserita da violetta89    09 Gennaio, 2019
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l'epoca del "me too"

Avevo già letto altri libri della Burke e mi erano piaciuti, per cui avevo aspettative abbastanza alte anche per questo thriller ma stavolta sono rimasta molto delusa. Tutto nasce da uno scandalo: un famoso economista viene accusato di aver molestato una delle sue giovani tirocinanti. E' la parola dell'uomo contro quella della ragazza, così la polizia inizia a indagare più a fondo, cercando di scoprire qualcosa di più su quest'uomo che sembra un personaggio impeccabile sia nel pubblico che nel privato.La famiglia di quest'uomo però, in particolare la moglie, nasconde dei segreti inconfessabili per i quali la donna sarebbe disposta a mentire, a giurare il falso e anche a giocare con le vite di altre persone purché nessuno scopra mai niente. Fino a che punto crede in suo marito? E soprattutto fino a che punto è disposta a spingersi?
Il libro mi è sembrato un po' pesante e ripetitivo, 350 pagine in cui la minestra viene molto allungata per poi giungere finalmente ad un finale che un lettore attento però si era già immaginato a metà romanzo. I colpi di scena non sono realmente tali, di fatto la trama non è molto originale, di base tutto ruota intorno a uno scandalo più che ad un omicidio, ma i fatti che via via si svolgono sanno di "già sentito". La protagonista è un personaggio un po' contorto, ci viene fatta passare per vittima per via di un passato tragico che l'ha vista coinvolta, ma in realtà sin da subito si capisce che non finisce lì, questa donna nasconde qualcosa e piano piano ci verrà rivelato tutto. Gli altri personaggi non sono ben delineati, non si conoscono bene ma si sa solo quello che vediamo tramite questa donna e le interazioni che hanno con lei, quindi in pratica come lei vuole farceli apparire. L'unico altro personaggio con una personalità propria è la detective, ma in realtà sembra più uno stereotipo che una persona reale (sì, è una donna nera nella polizia di NY, ma interpreta il classico poliziotto che non è disposto a mollare la presa finché non ha scoperto la verità). Tutto sommato più che un thriller pieno di colpi di scena, risulta un libro prolisso e prevedibile.

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