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Morte di uno scrittore
 
Morte di uno scrittore 2019-01-05 18:22:51 68
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
68 Opinione inserita da 68    05 Gennaio, 2019
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Dubbio protratto ed insoluto

Ecco un noir dai risvolti complessi, piani di lettura diversi ed un finale enigmatico e controverso.
L’ incontro di due tracce separate, parallele, sovrapposte, la scomparsa di un famoso scrittore, di cui un traduttore è chiamato a tradurre l’ ultimo romanzo non pubblicato in lingua originale su precisa volontà’ dell’ autore e quella di una donna, Ewa, avvenuta tre anni prima, moglie del traduttore stesso, la cui presenza si manifesta in un colpo di tosse da lui percepito durante l’ ascolto di un concerto.
Se da un lato si immagina un probabile suicidio e le indagini, su precisa segnalazione, ipotizzano e danno per certo l’omicidio intenzionale, dall’ altro si insegue l’ enigmatica Ewa in una città del nord, sede del lavoro di traduzione e della ricerca che lentamente riconsegnerà il vero, parzialmente acquisito e volubilmente complesso.
Il ritmo del racconto e’ una presentazione ed interpretazione soggettivata da parte del traduttore che insegue le proprie domande, gran parte delle risposte celate nel manoscritto, pesante ed enigmatico, che nulla ha da spartire con quello che l’ autore aveva scritto in precedenza.
La verità, o supposta tale, ci dice che poco sappiamo di ciò che si nasconde nell’ animo delle persone che ci stanno vicine e delle loro motivazioni più profonde, in quella deplorevole commedia della vita che sembra rivelarsi un giuoco in cui il ruolo del protagonista cambia continuamente trascinandosi egli stesso nella netta sensazione di essere manipolato.
Un ritmo serrato, senza dubbio, e volutamente psicologico, laddove immaginazione e probabilità spesso superano fatti e parole, intrecciando un thriller psico-emozionale.
Il filo del racconto lascia intendere, ed interpretare, verità e menzogna, alcuni elementi rimangono insoluti o diversamente reali, di certo la penna di Nesser tesse egregiamente la ragnatela di dubbi ed incertezze, lasciandoci ad attimi di tensione protratta,
La debolezza risiede nella spoglia asetticità del racconto, un lungo ed eccessivo monologo interiore, i fatti ridotti all’ osso, le indagini anche, nascosti dietro parole essenziali ed attimi di pura illusione.
Forse, per un noir, è un po’ poco, mancando di una costruzione all’ altezza, fosse stato altro sicuramente intrigante, perché la scrittura è notevole, l’ idea interessante, alcuni dialoghi e profondità intellettive anche.

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