Dettagli Recensione
Scontato
La coppia composta da Jack e Grace Angel rappresenta la perfezione. Mentre lui è un uomo di successo con una brillante carriera da avvocato, lei è una impeccabile padrona di casa dai modi eleganti, di una deliziosa bellezza e dai toni pacati. Tutto tra loro sembra scorrere in completa armonia, non stupisce, dunque, incontrarli sempre e solo insieme, o ancora il fatto che la donna non abbia un recapito telefonico o mail a cui ricorrere per contattarla. Eppure, a guardare “oltre” la scorza, la facciata può inesorabilmente sgretolarsi. Perché a osservare oltre le apparenze, le domande, sorgono spontanee e numerose e vanno dal perché la protagonista femminile abbia lasciato il suo prestigioso lavoro sino al fatto che inspiegabilmente, la stessa, non risponda nemmeno al telefono di casa quando suona quasi come se non fosse autorizzata, per non parlare, ancora, di quelle sbarre alla finestra che dovrebbero servire per “la sicurezza” e l’incolumità personale ma che tuttavia sono sinonimo di “prigionia”. Cosa si cela oltre a questo idilliaco mondo così accuratamente costruito?
“La coppia perfetta” rappresenta il romanzo d’esordio di B.A. Paris. Chiaramente nelle sue intensioni si denota la volontà di dar vita ad un thriller psicologico funzionante e che magari tratti e prenda spunto da tematiche attuali relative alla violenza sulle donne, purtroppo però il risultato è uno scritto pieno di cliché, prevedibilissimo e privo di colpi di scena e/o di alcuno spunto di riflessione.
L’opera scorre rapida tra le mani di chi legge non tanto per le qualità narrative di costei quanto più che altro per la brama di poter constatare con mano che qualche cosa sta succedendo. Non dico necessariamente chissà cosa o chissà quale rimescolamento delle carte in tavola, semplicemente un qualche cosa che dia consistenza a una vicenda di per sé già trita e ritrita. Al tutto si somma, ancora, una narrazione che tenta di sfruttare il classico salto temporale tra presente e passato, scelta, a mio modesto parere, totalmente inadeguata al tipo di scritto e all’impostazione che a questo si tenta di dare sin dal suo principio. Preferenza, oltretutto che tende a confondere soltanto le idee e non a creare suspense.
In conclusione, una storia affatto originale, che induce il lettore a pensare che la scrittrice abbia tentato di sfruttare un format funzionante con una serie di elementi attuali e pluri-gettonati invece che di innovarsi e tentare di lasciare un suo segno, che non approfondisce le problematiche introdotte, che resta sempre sul superficiale, che si sviluppa in modo fin troppo semplicistico e che si può tranquillamente evitare.