Dettagli Recensione

 
Lazarus
 
Lazarus 2018-12-14 10:36:04 sonia fascendini
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    14 Dicembre, 2018
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castore e polluce

La prima cosa che mi ha incuriosito leggendo questo libro è l’autore. Una coppia sposata che si dedica a questo genere, infatti mi intriga parecchio. Soprattutto perché raramente ho letto qualcosa di così crudele e inquietante. Mi sono spesso soffermata a immaginarmi la vita di coppia di questi due signori scandinavi: colazione parlando di cadaveri, pranzo con un accenno al modo più doloroso per uccidere qualcuno. Comunque la parte più interessante del romanzo, così come deve essere, rimane la trama e non i suoi autori. Io non avevo letto in precedenza niente di Lara kepler, quindi non ero a conoscenza delle vicende di Joona Linna e della sua squadra. Non ho comunque trovato alcuna difficoltà a destreggiarmi tra le varie vicissitudini dei protagonisti e a capire per sommi capi cosa è successo nel passato. In questo episodio si verificano in tutta Europa una serie di delitti particolarmente cruenti, che hanno come vittime dei delinquenti abituali. Le polizie dei vari stati se ne preoccupano relativamente liquidando la cosa come un beneficio per la società. Se ne preoccupa, invece Linna che intuisce che dietro potrebbe esserci la mano di Jurek Walter. Si tratta di una vecchia conoscenza del poliziotto che ha ucciso anche la compagna di Linna, oltre ad aver braccato lo stesso e sua figlia per parecchi anni. Peccato che Jurek è stato ucciso da Saga Bauer, il suo corpo finito in acqua è stato ripescato e il DNA ha confermato che si trattava di lui. E allora Linna è solo vittima delle sue ossessioni, o il suo sesto senso ha ragione e il serial killer è riemerso dalla tomba? A questo punto inizia ha un lato una fuga nel tentativo di salvare sé e i propri cari da parte di chi crede alla seconda ipotesi. Gli altri e sono la maggior parte, invece indagano in altre direzioni. La decisione di dividersi si rivela il primo grande errore dei “buoni”.
Questo libro mette in discussione molte regole del giallo. Intanto il serial killer in oggetto non è crudele: è efficiente. Questo lo rende del tutto amorale, insensibile verso la sofferenza delle vittime. Ciò che conta è l’obiettivo da raggiungere. Poi è molto intelligente e sempre razionale. Tutte le sue mosse sono ben calcolate e calibrate in modo da ottenere il massimo danno col minimo dispendio di energia. Spesso sono le stesse vittime che abilmente guidate da lui si fanno più male di quanto avrebbero immaginato di potersi fare. Di conseguenza anche chi lo insegue deve diventare come lui. Questa caccia non è adatta a uomini e donne con un buon cuore. Nessuna pietà neppure di fronte a qualcuno che implora di fermarsi, perché in questo caso chi à pietoso ha perso in partenza.
Inutile sottolineare che mi è piaciuto molto questo romanzo. Trama ricca di personaggi e di ambientazioni, ma sempre precisa e mi ripetitiva o banale. Stile semplice da seguire, ma con molti dettagli, a volte anche raccapriccianti, comunque sempre funzionali alla trama e non inseriti solo per il piacere di scuotere il lettore. Finale che è riuscito a sorprendermi, senza buonismi, e senza lieto fine.

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