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Mistero nel mistero
Hakan Nesser pubblica Morte di uno scrittore, un libro che vede ben due scomparse. Una più diretta che è quella di uno scrittore, e l’altra, più sullo sfondo, è quella della moglie di un traduttore. Un mistero nel mistero. Ma andiamo con ordine.
German Rein, scrittore famoso, misantropo in lotta con il mondo, lascia una lettera d’addio e scompare con la sua barca. Lascia l’ultimo manoscritto spedito ad una casa editrice differente da quella con cui ha sempre pubblicato, con l’impegno di editarlo soltanto in traduzione. Lo scrittore non viene più ritrovato, e a David Moerk viene chiesto di compiere questa operazione. Lui che da tre anni soffre per la scomparsa nel nulla della moglie, che lo aveva tradito con il proprio terapeuta, vive una vita da vegetale, problematica ed introversa, immerso totalmente dal suo lavoro di traduttore e di poco altro. Ma si accolla l’onore ed accetta l’incarico. Parte per andare a lavorare in una città del Nord, quando ascoltando alla radio un concerto di Bethoveen è convinto di sentire la moglie tossire in quel luogo. Parallelamente incomincia la traduzione, accorgendosi che qualcosa non quadra. Il manoscritto è noioso, ambiguo, problematico, ma nel prosegue il traduttore avverte che Rein teme qualcosa, e si convince che lo scrittore è stato ucciso da qualcuno. E’ sconvolgente, così le due scomparse si intrecciano tra di loro, in un connubio che va dipanandosi con molta lentezza fino all’epilogo finale, curioso ed inaspettato.
Un libro dall’intreccio complicato e particolarmente elaborato, atmosfere tese e misteriose. A tratti è intrigante ed avvincente, altre lo è meno. Nel complesso un libro insolito, a tratti dissonante, inconciliabile e molto complicato.
Indicazioni utili
- sì
- no