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Un giallo ad alta quota
Un bellissimo giallo, ambientato in una montagna tanto fascinosa quanto violenta, quello di Xavier-Marie Bonnot, intitolato La donna di pietra.
Le montagne di cui si parla, in questo caso, sono quelle dell’Alta Savoia, e più precisamente di un piccolo paesino: Saint-Vincent, dove troviamo il rumore dei seracchi che si staccano, il ghiacciaio che brontola, le cime innevate, le slavine in inverno. Il protagonista è Pierre, guida alpina ed ex scalatore, un uomo solitario, che ha scelto di vivere lontano dal mondo, per espiare la colpa di una sua personale tragedia, da cui non si è mai ripreso. Spesso da lui sale la sorella Claire, che abita a Parigi, famosa ricercatrice. Stavolta però qualcosa in lei è mutato. Si vede. E’ spesso in preda ad incubi angoscianti, in piena notte fugge via disperata, urlando il nome di Vichy, una donna che lei vede impiccata in un luogo imprecisato. Fino alla tragedia finale: Claire viene trovata impiccata ad un albero, con indosso dei vestiti che risalgono a quando era un’adolescente. Il commissario Portal, incaricato delle indagini, accusa il fratello e lo imprigiona senza alcuna remora. Ma quando si rende conto dell’enormità dell’errore commesso lo scarcera, ed iniziano così due indagini parallele che trascinano con sé verità sconvolgenti risalenti ad un passato che in troppi hanno cercato di occultare.
Un giallo inquietante tra pericolose ascese e discese, in un ambiente rupestre dai mille segreti e misteri. Una narrazione vivida, perfettamente descritta con perizia e dovizia di particolari. Bellissime descrizioni, personaggi intimamente descritti. Citazioni di brani eccelsi di musica classica, letture di poesia, che contrastano con l’angoscia e la cupezza della storia narrata. Una lettura veramente intrigante ed appassionante.