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King, ottimo lavoro!
The Outsider è l'ultimo lavoro (2018) dello scrittore americano Stephen King.
Ho già detto da qualche parte che è il mio scrittore preferito, quindi le mie recensioni e valutazioni sui suoi lavori sono, certamente, influenzate da questa circostanza. Tuttavia devo subito sottolineare che The Outsider è un romanzo davvero "imponente" e non mi riferisco alla quantità di pagine scritte, nettamente inferiore ad altri lavori di King. Mi riferisco, infatti, in modo particolare alla struttura narrativa ed all'impianto della storia che ho trovato molto solido. Mi riferisco, ancora, ai personaggi molto ben tratteggiati (e questa è una caratteristica di King, certamente) e molto ben costruiti che non mi stupirei affatto di trovarmeli in qualche prossimo romanzo.
La storia è avvincente, parte con i ritmi serrati e tecnici (ma non spiacevoli) di un vero e proprio legal-thriller, salvo poi virare lentamente (quasi a sembrare una cosa normale) verso tematiche spiccatamente soprannaturali.
La storia sembra paradossale: un uomo è accusato di un efferato crimine che oggettivamente non ha potuto compiere, malgrado prove e testimoni sembrano dire il contrario.
Attorno a questo inqueitante nocciolo, scorre l'intera storia, ricca di colpi di scena. Lo stile narrativo, come detto, è veramente piacevole, maturo, chiaro, avvincente. King, scrittore ormai consolidato, riesce con la sua penna a descrivere anche le situazioni più assurde e a farle sembrare vere e plausibili.
Il finale, da molti giudicato non all'altezza del Re, è invece un finale in linea con i canoni della storia. Certo forse alcuni aspetti (che volutamente ometto per non creare spoiler) avrebbero meritato maggiore approfondimenti, ma chissà, forse gli approfondimenti arriveranno in una qualche storia futura che possa ripercorrere i temi già posti in luce in questo eccellente romanzo, perché si sa, l'universo è davvero infinito.