Dettagli Recensione
Percezioni distorte
Bellissimo thriller, a tre voci e due tempi. Anzi, i tempi in realtà sono molti di più, perché non c’è solo il tempo raccontato alternativamente al tempo presente dell’indagine, c’è anche molto passato, in ogni ciak di questa storia, orchestrata davvero in modo magistrale. Lo stile è avvolgente, intrigante, genera tensione e nello stesso tempo costruisce un congegno davvero perfetto, in cui ad un certo punto cominci ad immaginare che chi sembra essere la vittima in effetti non la sarà ed in cui il finale resta comunque inaspettato. Le percezioni distorte sono regine in questa trama. E’ un thriller intriso anche di contenuti umani profondi, perché è fatto di personaggi problematici, a cui nella vita è capitato di andare in brandelli e che, nello stesso tempo, hanno trovato la forza ed il coraggio per auto-ricostruirsi, ognuno a modo proprio. C’è chi ha vissuto l’abbandono, chi affronta la malattia, chi ha ricevuto ferite insanabili. Il mio personaggio preferito è Peter, una mente complessa, che allontana le persone, che fugge da loro, che fa soffrire e che soffre. Hanne è il personaggio che sembra più debole e forse si rivela il più forte. Emma è una continua sorpresa, fino alle ultime pagine.