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L'immigrazione clandestina francese
Michel Bussi firma una storia particolare ed avvincente ne Il quaderno rosso. Un:
“Nuovo spettacolare thriller. Una storia originale e molto umana tra Marsiglia ed Africa.”.
Un romanzo che dura quattro giorni e tre notti in un crescendo d’atmosfera. Narra la storia di Leyli Maal, immigrata in Francia, di origine malese, che è alle prese con grandi difficoltà nella vita. E’ molto bella, e ha tre figli, che sono la sua principale ragione di vita. Ma un giorno Bamby, la figlia più bella, è coinvolta nell’uccisione cruenta e alquanto strana di un professore universitario, ucciso in una camera d’albergo. Ucciso, ma prima gli è stato fatto un test. Una uccisione insolit e alquanto priva di qualsiasi movente. Molte saranno le morti inspiegabili in albergo, e Bamby è fortemente sospettata. Ad indagare Peter Velika, giovane, ma preparato commissario. Quest’ ultimo scopre ben presto verità imbarazzanti che vedono coinvolte persone legate all’immigrazione clandestina, in un noir dalle tinte fosche e preoccupanti.
Bellissimo il personaggi di Leyli, giovane donna, che ha provato sì molte gioie, ma anche dolori indicibili. In un crescendo continuo ci viene svelata la sua storia, con grande delicatezza e dolcezza, segnata da molti, interessanti e curiosi, segreti.
Un ottimo libro di grande attualità. Si parla di immigrazione, di quanto incida sulla Francia, sui suoi traffici illeciti e sul guadagno facile ottenuto sulla pelle degli esseri umani. Traffici illeciti, scarsa umanità, colpi di scena sono gli ingredienti del romanzo. Scritto con una prosa che cattura, possiede, forse, meno fascino e suspence rispetto al solito. Un labirinto intricato per un libro che, nonostante la molte, convince ed appassiona.