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Donne in affanno
Kim Stone è la detective responsabile di una unità investigativa inglese. Tanto precisa, efficiente e dura sul lavoro quanto sola, spaventata e incapace di intrattenere rapporti sociali nel privato. Kim vive e lavora secondo principi ben precisi eludendo le regole se necessario, ma sempre pronta ad assumersene le responsabilità. Questo figlia di Angela Marsons coi suoi modi sbrigativi, ma allo stesso tempo umani si è guadagnata da alcuni stagioni un posto accanto agli altri detective seriali che affollano le librerie. In questo episodio Kim ha a che fare con un serial killer, all'apparenza dotato di un senso dell'umorismo piuttosto macabro. Infatti decide di abbandonare le sue vittime in una "fabbrica dei corpi": si tratta di una struttura resa famosa negli Stati Uniti da Patricia Cornwell dove cadaveri umani vengono abbandonati ai più diversi agenti atmosferici. Lo scopo è quello di studiare le varie fasi della decomposizione. In questo ambiente tutt'altro che facile viene trovata anche una donna ancora viva, con la bocca piena di terra e orrendamente sfigurata. Le indagini porteranno alla fine alla cattura del folle con il ricorso della Marsons a un'altra citazione: questa volta si appoggia al genio di Hitchcock riproponendoci parte della trama di due dei film più famosi del regista.
Ho trovato questo romanzo a tratti lento nell'esposizione. La carne al fuoco è decisamente parecchia, ma nonostante questo, o forse a causa di questo la prosa ne ha risentito. Il tema dominante su tutto, è quello di donne spaventate. Molte sono le ragazza, anche affermate nel lavoro e ammirate dagli altri, che però non ce la fanno, Non riescono a disfarsi di qualcosa che è successo nel passato e che le ha segnate. In qualche modo sono riuscite ad andare avanti: chi nascondendosi dietro a tacchi alti dentro cui nascondere solette anatomiche, chi dentro una cassetta degli attrezzi e chi dietro trucco pesante e una dolcezza falsa. Poco probabile che così tante donne, compresa la detective responsabile dell'indagine, con così gravi problemi di relazione si incontrino.Ma concediamo a chi scrive un romanzo di fantasia di usarla la fantasia!