Dettagli Recensione
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Caccia ad una favolosa eredità
Bel romanzo, l’ultimo pubblicato di Connelly, pieno di suspence, dominato dalla figura dell’amato detective Harry Bosch richiamato in servizio per una delicata e difficile missione. Un notissimo miliardario di Los Angeles, Whitney Vance, fondatore di un impero nel campo delle industrie militari, è divorato da un dubbio: quasi al termine della sua lunga vita vuole sapere se ha lasciato un erede al quale tramandare il suo immenso patrimonio. Da giovane infatti ha avuto una fugace relazione con una ragazza messicana, è nato un figlio poi scomparso nel nulla. Bosch inizia le ricerche, tra mille ostacoli e difficoltà: bisogna risalire a decenni prima, cercare testimoni, consultare archivi, il tutto in gran segreto per non destare sospetti in chi (e sono in tanti) sul favoloso patrimonio ha messo gli occhi. C’è anche un’indagine parallela alla vicenda principale, la caccia ad un serial killer che per poco non eliminerà una detective collaboratrice di Bosch. Ma la vicenda principale assorbe tutto l’acume investigativo del solerte Bosch, che si destreggia da par suo: neppure l’assassinio del vecchio miliardario lo fermerà, anzi gli darà nuova energia per scoprire il colpevole (gran colpo di scena) e finalmente trovare l’erede, anche se di generazioni successive. Non mancano rivalità e accuse nel campo del dipartimento di polizia, accenni alla guerra in Vietnam, sguardi sul mondo finanziario e sui poteri occulti: tante sono le annotazioni interessanti, che riflettono il pensiero del detective Bosch e di riflesso quello dell’autore stesso. Fra tutte, mi piace condividere il pensiero dell’autore sui problemi legati all’immigrazione, attuali e mai abbastanza compresi : “ I politici potevano parlare quanto volevano di costruire muri e promulgare leggi sempre più severe per il controllo dell’immigrazione, ma alla fine erano solo simboli …. E non potevano fermare le persone, proprio come i moli in pietra al porto non fermavano la marea. Niente poteva arginare la speranza e il desiderio.” (cap.20).