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La misteriosa morte della compagna Guan
 
La misteriosa morte della compagna Guan 2018-09-14 15:07:27 enricocaramuscio
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    14 Settembre, 2018
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Le strane direzioni della giustizia

Indagare su un omicidio a sfondo sessuale e ritrovarsi immischiati in uno spinoso caso politico non è poi così strano nella Cina dei primi anni Novanta. Il regime di Deng Xiaoping è alle prese con i postumi della caduta del muro di Berlino e con quelli della tragica estate del 1989 che resero tristemente celebre piazza Tienanmen. Inoltre sul Paese comincia a soffiare un vento nuovo che mina le basi del vigente sistema di ispirazione marxista. Un vento capitalista pronto a rivoluzionare, non è poi tanto chiaro se in meglio o in peggio, la vita di molte persone. Muoversi in questo contesto è veramente difficile per i protagonisti di questa storia, il trentacinquenne ispettore capo Chen Cao ed il suo più esperto braccio destro, Yu Guangming. Due origini diverse, esperienze e culture differenti, caratteri diametralmente opposti. Colto, raffinato, esperto di letteratura e poesia e poeta a sua volta, astro nascente della politica nonché raccomandato il primo. Poliziotto vecchio stampo figlio di poliziotto, costretto ad una gavetta infinita per mancanza di conoscenze, dal carattere irascibile e senza peli sulla lingua il secondo. La loro indagine parte dal ritrovamento, in un canale nei pressi di Shanghai, di un cadavere avvolto in un sacco nero per l'immondizia. Si tratta di una donna, secondo l'autopsia è stata violentata, strangolata e gettata in acqua. Un normale caso di cronaca nera a prima vista. Se non fosse che le prime indagini portano a galla la scomoda identità della vittima: si tratta di Guan Hongying, Lavoratrice Modello della Nazione, fiore all'occhiello della propaganda del Partito. Se non fosse che il primo indiziato è Wu Xiaoming, figlio del più famoso ed importante Wu Bing, il Ministro per la propaganda di Shanghai. Se non fosse che politica e giustizia, non solo in Cina ma a qualsiasi latitudine, non sempre vanno d'accordo. I due colleghi, nel corso delle indagini avranno modo di conoscersi meglio, di abbattere differenze e divergenze, di diventare amici e di impegnarsi anima e corpo per far sì che la giustizia faccia il suo corso, remando insieme contro corrente in un fiume di ostacoli, veti, avvertimenti e minacce. Il lettore, da parte sua, avrà la possibilità di immergersi in fascinose atmosfere orientali, di fare un viaggio in una cultura totalmente differente da quella occidentale, di conoscere spaccati di storia tutto sommato recenti ma non sempre conosciuti e retroscena politici troppo spesso celati. Qiu Xiaolong è bravo a tenere vivo l'interesse per la storia pur senza infarcirla di clamorosi colpi di scena, inseguimenti, sparatorie e americanate di vario genere. Se dal lato poliziesco l'indagine appare abbastanza semplice e si arriva presto a supporre la verità, più intricato, pericoloso e interessante appare invece giungere a conclusione senza rompere le uova nel paniere a quel partito la cui salvaguardia deve essere sempre l'obiettivo principale, anche a discapito della giustizia. L'autore è poi bravo ad inserire nel canovaccio storie di vita quotidiana che avvicinano il lettore ai personaggi e lo fanno entrare nel vivo della situazione storica e sociale. Interessanti e gradevoli anche gli intermezzi poetici e filosofici, con citazioni che spaziano da Confucio a impronunciabili poeti di arcaiche dinastie, nonché quelli culinari, con esotiche ricette in cui convivono gli ingredienti più impensabili. Nel complesso un bel libro, sicuramente diverso dai gialli di tipico stampo occidentale, in cui si alternano ironia e tristi verità, momenti di evasione e altri di approfondimento, cultura, cucina e storia, il tutto raccontato da una buona penna e con un finale che lascia qualche interrogativo sul valore di una giustizia che a volte non c'è e che, quando c'è, non è mai veramente chiaro in che direzione voglia realmente andare.

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Commenti

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lapis
14 Settembre, 2018
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Interessante questa proposta di giallo cinese, Enrico. Mi incuriosisce molto l'ambientazione, così diversa dalle abituali letture di genere, almeno per me. Peccato per la valutazione non altissima.
Grazie per il bel commento.
Manuela
Cuao Enrico, molto i interessante e molto chiaro. Anch'io ti chiedo: cosa ti ha trattenuto dal dare una valutazione più alta?
Grazie Manuela e Pierpaolo.
L'ambientazione "atipica" è quello che ha attirato anche me. Una piacevole sorpresa, lontana dai soliti stereotipi, con un bel ritratto storico-politico. Tuttavia non mi sono sentito di dare una valutazione più alta, anche se non ritengo male un 10 su 15. Probabilmente il fatto di non essere un fan del genere giallo/thriller influisce sul mio metro di giudizio, ma tutto sommato lo ritengo un buon libro e ne consiglio a tutti la lettura.
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