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“Bon voyage, le Loup-Garou”
Patricia Cornwell questo romanzo lo hai scritto davvero tu??
E’ chiaro che è arrivato il momento dei grandi cambiamenti.
Io non amo i cambiamenti.
Accadono tanti fatti tristi che allontanano reciprocamente i nostri protagonisti.
La straziante lettera che Kay riceve dal senatore Lord..
Lucy, agente dell’ATF, l’agenzia governativa che si occupa di alcol tabacco e armi da fuoco, è stata da poco trasferita a Miami dove lavora sotto copertura per incastrare trafficanti di armi e altri personaggi di analogo livello morale. Sono mesi che non si vede con Kay. Ha una nuova compagna, Jo che lavora nella DEA e si occupa di traffico di sostanze stupefacenti.
Con il capitano Pete Marino della polizia di Richmond, quello stesso Marino con il quale Kay si conosce da talmente tanto tempo che a volte sembrano essere telepatici, il rapporto è diventato di ghiaccio. E come se non bastasse, con l’arrivo del vicecomandante Bray, Marino è stato retrocesso a coordinatore di pattuglie.
Aumentano le pressioni affinché i servizi di Kay passino dalla Sanità alla Pubblica Sicurezza, dando al Dipartimento di Polizia maggior controllo sul suo operato. Già polizia e laboratori forensi dipendono dalla Pubblica Sicurezza, se anche l’istituto di medicina legale ne va a far parte non ci sarebbe più la possibilità di effettuare controlli incrociati. Il dipartimento di polizia diventerebbe il padrone.
Compare sulla scena René Anderson, entrata nell’investigativa grazie ai favori della Bray, e Jay Talley, ufficiale di collegamento tra ATF e Interpol.
Nel più totale disorientamento, viene ritrovato un cadavere in un container al porto di Richmond. Ne seguiranno molti altri.
Ci sono dei punti in comune tra questi omicidi e alcuni casi accaduti in Francia.
Le tracce conducono addirittura al Lupo Mannaro…
L’impressione è di continua improvvisazione, come se il romanzo fosse stato scritto a più mani e non solo dalla Cornwell. Ero certa di ritrovare il suo saper raccontare in modo chiaro con descrizioni semplici ma accurate, capitoli pieni di dettagli cruenti ma anche con momenti di vita quotidiana in ambienti che mi sono ormai familiari e che amo rivisitare. In questo romanzo non c’è nulla di tutto ciò. E’ tutto una esagerazione.
Non un semplice punto e a capo o un voltar pagina, ma un cambio di mano. Un salto nel vuoto.
Potrebbe sembrare il primo romanzo di una nuova serie.
Mi sono persa, così come si sono persi i personaggi che tanto ho amato …
E il perché resta l’interrogativo irrisolto.
Patricia Cornwell nei prossimi romanzi tornerai in te?
Buone prossime letture a tutti.
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