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Il sorcio
 
Il sorcio 2018-08-18 16:01:22 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    18 Agosto, 2018
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C’è Lucas, ma non Maigret

Pare incredibile, ma in questo romanzo c’è un’indagine del Quai des Orfèvres che non è condotta da Maigret, ma dai suoi ben noti aiutanti, Lucas in primis. Probabilmente Simenon ha voluto concedere un indispensabile periodo di riposo al suo ben noto commissario e si è inventato questo giallo che, prima ancora di stupire per l’assenza di colui che ha costituito un’autentica fortuna per il suo creatore, si presenta come un frizzante gioco a incastri con un personaggio del tutto particolare e, a suo modo, simpatico. Sì, perché quel vagabondo sempre in movimento trascinando una gamba e che è conosciuto con il nomignolo di “Sorcio” è un individuo che, per quanto respinto ai limiti della società, ha una personalità che non può che renderlo interessante. Gli altri protagonisti del corpo di polizia ci sono ben noti, dall’ora commissario Lucas a quel testone di Lorgnon e quindi la novità è rappresentata appunto dal Sorcio che nel suo peregrinare e mendicare si imbatte in un portafoglio ben fornito, con una somma tale da costituire una garanzia per un’agiata vecchiaia. L’averlo rinvenuto sembrerebbe quindi una fortuna se non ci fosse un piccolo particolare e cioè che accanto a quell’oggetto così prezioso c’era un cadavere, anzi un morto ammazzato. Il Sorcio non si perde d’animo e mette in atto un piano assai articolato in base al quale quella somma che ora porta alla polizia, senza ovviamente far menzione del cadavere, da lì a un anno ritornerebbe nelle sue mani. Inizia così una storia ricca di colpi di scienza, di ipotesi che nascono nella mente del lettore e che vengono puntualmente disattese, una vicenda che sale agli ultimi piani dell’alta finanza per scendere anche ai bassifondi della città, in un susseguirsi di sorprese che riescono a mantenere alta la tensione, almeno fino alla soluzione finale, non campata in aria, ma, secondo me, non all’altezza dell’intrigo impostato. Comunque il divertimento è assicurato e quindi la lettura è senz’altro consigliata.

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Concordo sul finale un po’ indietro rispetto all’intreccio, comunque un bel libro di Simenon
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