Dettagli Recensione
Chi più ne ha più ne metta
Il Stanto Graal, excalibur, re Artù, con un accenno alla pietra filosofare. Tanta roba ma purtroppo trita e ritrita. E' questo il destino di chi ha scritto la tetralogia de "La biblioteca dei morti". Da Glenn Cooper ci si aspetta di più del solito film all'Indiana Jones, anche se sono sicuro che Steven Spielberg potrebbe rimanere positivamente impressionato dal romanzo.
Il libro scorre naturalmente e ci accompagna in un fantasy che spazia dall'Inghilterra alla Spagna, dalla Francia fino in Palestina. La storia è avventurosa ma caro Glenn Cooper non vorrei essere io a ricordarti che il genere thriller prevede una costante tensione, anche abbastanza alta, cosa che non ho riscontrato.
Oscar per la scenografia, infatti ciò che più mi è piaciuto del romanzo sono proprio il ricordo alle ambientazioni che ho avuto la fortuna di visitare in alcuni viaggi, la Basilica del Santo Sepolcro in Palestina, la Cattedrale di Valencia e la stupenda Sagrada Família.