Dettagli Recensione
King non delude mai!
Come spesso accade, King racconta la storia di uno scrittore: Paul Sheldon ha appena terminato di scrivere il suo ultimo romanzo ("Bolidi") e con la valigetta piena di fogli scritti a macchina sul sedile del passeggero, intraprende tranquillo un viaggio con la sua Camaro. La strada è ricoperta di neve e la sua auto precipita rovinosamente in un dirupo. La fortuna, o forse la sua disgrazia più grande, è che a estrarlo dalla trappola delle lamiere dell'auto, è la sua ammiratrice numero uno, Annie Wilkies. Annie è una (ex) infermiera che vive da sola in una casa isolata nel Colorado, dove porta Paul dopo l'incidente. Qui Annie si prende cura di lui, e anche se inizialmente sembra che voglia davvero il bene del suo scrittore preferito, quando scopre che la protagonista del suo romanzo preferito, Misery Chestain, muore, Annie è pronta a tutto per assicurarsi che Paul faccia risorgere la sua eroina in nuovo libro, e forse "Il ritorno di Misery" è l'unico motivo per cui Annie tiene in vita Paul, ed è l'unico mezzo con cui Paul tiene in vita sé stesso.
Misery è un romanzo claustrofobico: è interamente ambientato nella casa di Annie e in particolare nella stanza dove sistema Paul per predisporlo a una pronta guarigione (o morte). L’unico modo per uscire dalla casa è leggere quello che Paul scrive ne "Il ritorno di Misery", così King costringe la nostra mente in un solo luogo, trasmettendo perfettamente il senso di immobilità del protagonista con le gambe spezzate dall’incidente e che per mesi non vede altro che la sua stanza, con la porta, una finestra, e la scrivania con la macchina da scrivere.
L’univocità del romanzo è confermata anche dai personaggi: Annie e Paul, sono solo due, ma anche mille. Il Paul scrittore, il Paul vittima, il Paul con la voglia di morire e quello che si aggrappa alla vita, quello che medita un omicidio, ma che si sente estremamente fragile e dipendente dalla donna che vorrebbe uccidere, ma che ne sarebbe di lui senza di lei, se ogni via d’uscita è sbarrata? E poi c'è Annie, la Annie sadica, violenta, furba, ma anche ingenua e devota di fronte alle pagine del romanzo che Paul sta scrivendo per lei.
La profondità con cui i due personaggi vengono descritti è disarmante; dopo aver letto Misery conosco bene Paul, sento la sua paura e la sua forza e ovviamente conosco bene Annie sento la sua follia e posso prevedere come reagirà a ogni ribellione di Paul.
La suspense è tenuta alta da delle voci fuori campo, le più intime voci di Paul, dai ricordi della sua infanzia, che diventano metafore del suo dolore, come quei piloni spezzati che vedeva da piccolo, che sporgono dalla spiaggia, lentamente sommersi e poi scoperti dalla marea. Tutto ciò rende la storia reale, completamente priva di elementi fantastici, frequenti nei libri di King, questa volta non ci sono, tutto è estremamente vero, tutto potrebbe accadere nella vita di chiunque, non c’è nessun particolare “impossibile”, ed è proprio questa magistrale autenticità a rendere Misery un romanzo da brividi.