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Nell'era della globalizzazione torna la Fiaba
Il maestro Stephen King e lo specialista del genere horror Richard Chizmar, coppia molto affiatata e collaboratori di lunga data, si cimentano in un’avventura dove i protagonisti sono principalmente dei ragazzi, dove non manca il fascino del mistero, dove primeggiano la magia e l’occulto ma è presente anche la realtà quotidiana e la società attuale americana; si tratta di un lavoro a due mani per una fiaba moderna che chiaramente fa paura.
Siamo ancora a Castle Rock, cittadina di provincia al centro di molte storie del Re del brivido, ora anche serie TV, in estate, tempo delle avventure e delle esperienze. Gwendy, un’adolescente di dodici anni, grassottella e complessata, tormentata dal bulletto del paese e dai suoi amici perché ‘ciocciottella’, tutte le mattine, da sola, corre su un promontorio chiamato La scala del suicidio, luogo impervio ma anche pericoloso, che nasconde segreti profondi e oscuri. Gwendy è una normalissima ragazza di provincia, responsabile e educata, amata dai genitori, famiglia del ceto medio, ha amichette con cui si confida, risultati buoni ma non eccelsi a scuola, anche se non riesce a fare sport.
La nostra storia inizia con Gwendy che corre, corre per sudare e dimagrire.
Un giorno, a rompere l’equilibrio della situazione iniziale, si presenta alla ragazzina sudata per la corsa, una figura misteriosa, magica e inaspettata, si presenta gentilmente e pacatamente come Mr. Farris; lo sconosciuto dimostra l’età del padre di Gwendy, indossa jeans neri, un pastrano nero e una camicia bianca, un piccolo ed elegante cappello nero, è caldo ma nonostante sia vestito pesantemente, non suda e non si scompone mai. Gwendy è coscienziosa e attenta, sa che non si deve dare confidenza agli sconosciuti, ma il signor Farris sembra conoscerla bene e conosce i suoi punti deboli, le sue intime sofferenze; si trova lì per farle un regalo: una scatola con bottoni colorati. Ecco allora che entra in scena l’oggetto magico; descritta approfonditamente forse il protagonista assoluto della storia, la scatola offrirà alla ragazza poteri magici, ma Gwendy dovrà stare attenta ai bottoni, soprattutto quello nero, analizzato approfonditamente e dall’aspetto inquietante. Gwendy sarà la custode e protettrice della scatola per molti anni, la dovrà nascondere, anche ai suoi genitori, è e sarà il suo segreto. Comincia così l’avventura della protagonista che vedrà litigi, gelosie, la scuola e l’università, conoscerà la passione e il grande amore, la sofferenza e la disgrazia, la crescita e la maturità, per poi incontrare di nuovo il signor Farris.
Una fiaba moderna sia per struttura che per contenuti, presenti anche tutti i risvolti inquietanti del genere, la magia e le peripezie; ci sono anche scene avventurose e incalzanti e chiaramente si sente la presenza di It. La scatola dei bottoni è anche un romanzo di formazione in cui l’adolescente incontra le varie prove da superare per entrare nel mondo degli adulti; ma è anche un romanzo sociale sull’adolescenza perché ci sono la scuola, il bullismo, il ragazzo disturbato, i problemi dei giovani della società del consumismo.
I personaggi sono ben descritti e perfettamente inseriti nel ruolo; Gwendy è la protagonista, adolescente matura ma insicura, il lettore si immerge immediatamente nel suo personaggio e rivive le sue avventure, la famiglia è presenta ma l’esperienza formatrice va fatta fuori dal nucleo familiare e affettivo; Mr Farris è il mago, il Faust tentatore che alla fine mostra anche l’aspetto angelico; la scatola è l’oggetto magico, il potere, l’aiutante dell’eroina; simpatico anche il venditore di monete, esperto di numismatica, bella figura e ben tratteggiata; non mancano il bullo, antagonista crudele, e l’amica gelosa.
Corredata da bellissime illustrazioni di Ben Baldwin e Keith Minnon e da una grafica stupefacente, caratterizzata da stile scorrevole, fresco e accattivante, la storia si segue con interesse e non lascia in pace il lettore fino all’ultima pagina.
Il finale? Inquietante!