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Paradise sky
 
Paradise sky 2018-05-31 08:43:06 Vincenzo1972
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
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5.0
Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    31 Mag, 2018
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I buoni, invece, vivono per sempre, in paradiso.

Lasciate che vi confida il motivo per cui ho deciso di leggere Paradise Sky.
Avevo 6-7 anni quando partecipai alla mia prima festa di Carnevale organizzata a scuola - parliamo di oltre trent'anni fa - ed i miei genitori, alquanto restii a tali manifestazioni mondane, mi accordarono il permesso di parteciparvi a patto però che avessi provveduto da solo (e con limitato dispendio economico) al vestito da indossare.
Mi diedi subito da fare ma riuscii a mettere insieme una versione alquanto bizzarra, pur se a costo zero, del vestito di Zorro con il quale, ad onor del vero, l'unico elemento in comune era il colore nero: il tocco di grazia era rappresentato sicuramente dal mantello o, meglio, dalla mantella in pura lana acquistata da mio nonno per sua moglie in occasione del funerale di un nostro parente, ahimè, unico indumento disponibile che più somigliava a quello dell'eroe mascherato.
Non saprò mai se ciò che scosse maggiormente mio nonno fu il disappunto di mia nonna nel prestarmi la sua mantella o l'idea che suo nipote andasse in giro conciato in quel modo, seppure per una festa in maschera: fatto sta che mentre mi accingevo a fare l'unico acquisto inevitabile per completare il mio travestimento, ossia un cappello adatto per l'occasione, visto che in famiglia si usavano solo coppole e Zorro con la coppola non mi sembrava proprio il caso, mio nonno si presentò a casa con un regalo per me, un vestito da cowboy nuovo di zecca.
La gioia mista a stupore che provai in quel momento fu paragonabile a quella che vivrei adesso se scoprissi che il grattaevinci che ho appena acquistato contenesse il primo premio del Miliardario: e non solo perchè con quel vestito sarei stato invidiato da tutti alla festa, piuttosto che beffato, ma soprattutto perchè Zorro non era il mio idolo, lui era uno spadaccino mentre io sognavo i pistoleri, i cowboy, quelli che indossavano stivali con gli speroni, ricoperti di polvere e sabbia per le miglia percorse su stalloni purosangue, quelli che portavano cappelli a tesa larga che lasciavano intravedere uno sguardo gelido, di ghiaccio, 'freddo come i capezzoli di una strega', e che quando entravano nei saloon spingendo le due ante basculanti attiravano a sè tutti gli occhi, il pianista si bloccava come impietrito, il silenzio calava e l'unico rumore era quello pesante del loro lento incedere verso il banco del bar e quello attutito dei due revolver nel loro cinturone.
Beh.. Paradise Sky è tutto questo: è uno spaghetti western in piena regola, abbondantemente contaminato dai grandi maestri del genere, in primis Sergio Leone, ma anche dal suo fan più accanito, Quentin Tarantino, che ha recentemente rispolverato il genere con due pellicole 'The Hateful Eight' e 'Django Unchained'... mancherebbe solo la colonna sonora di Morricone ma con un pò di immaginazione quelle note meravigliose si potrebbero udire anche tra le pagine di Paradise Sky.
Lansdale non sbaglia il colpo e ci regala un romanzo che è un'epopea western, in cui il protagonista Willie Jackson - schiavo di colore - ci racconta in prima persona le vicende che lo hanno trasformato nel temuto e rispettabile pistolero Deadwood Dick.
Una sorte che neanche Willie avrebbe potuto immaginare per sè stesso: perchè siamo nel Texas orientale, nel sud degli Stati Uniti a cavallo della Guerra civile che con la vittoria del Nord progressista aveva sancito la fine della schiavitù, ma solo sulla carta.. perchè in quella regione dimenticata da Dio, negro è sempre stato sinonimo di schiavo e nessuna guerra, nessuna nuova costituzione avrebbe mai cambiato quell'evidenza.
E Willie, che è 'nero e lucido come l’ossidiana', lo sa bene, così come sa che quella mattina avrebbe dovuto percorrere la strada verso il paese camminando con lo sguardo basso, come dovrebbero fare tutti i negri, e non soffermarsi troppo con gli occhi sul culo bianco, neanche tanto nascosto, della signora Ruggert mentre stendeva il bucato nel suo cortile e, per giunta, proprio nel momento in cui si affacciava anche suo marito Sam, fanatico razzista e veterano della Guerra civile.
- Per la miseria, il culo è la cosa migliore che ha tua moglie, - disse uno degli altri. - Pure io ci ho buttato un occhio, ogni tanto.
- Ma questa volta è stato un negro a buttare l'occhio, - rispose Ruggert. - Posso capire un bianco, ma un negro? E' sbagliato, e tu lo sai.

La vendetta di Sam Ruggert sarà immediata e farà terra bruciata intorno a Willie, massacrando sino alla morte suo padre, distruggendo la loro fattoria e costringendo così il ragazzo alla fuga.
Banditi, apache, mandriani, pistoleri, yankee, sceriffi, pistole e fucili dai nomi intramontabili, dalla Colt Pacemaker al revolver Le Mat, oltre al famosissimo Winchester: non manca proprio niente e Lansdale è abilissimo nell'amalgamare tutti questi elementi in una storia che terrà incollato il lettore sino all'ultima pagina, come un cowboy alla sella del suo cavallo.
L'adrenalina scorre come il whisky servito nei saloon, d'altronde se il paradiso è nel cielo l'inferno è nel Texas: non c'è spazio per i puri di cuore, per la pietà, colui che non uccidi oggi potrebbe ucciderti domani.
E lo sa bene anche Dio:
"Più pensavo all'orologio, più mi convincevo che Dio non fosse così amorevole. Era come un grande orologiaio: noi eravamo gli ingranaggi del suo orologio, e la terra dove viviamo ne era la superficie scivolosa. Finito di costruirlo, e dopo aver caricato, si è seduto e ha detto: "Bene, buona fortuna figli di puttana, il mio compito finisce qui".
Aggiungete a ciò uno stile sfrontato, educatamente disinibito, scoppiettante ed ironico ma capace anche di evocare immagini suggestive quando si sofferma nella descrizione di quel paesaggio ostile e nello stesso tempo affascinante per la sua immensità ed otterrete un romanzo che senza ombra di dubbio può essere considerato un capolavoro del genere western.

PS: non ho vinto niente con quel grattaevinci...

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Consigliato a chi ha letto...
A chi da piccolo si mascherava da cow-boy...
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