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Petra e una setta fanatica russa.
“Messaggeri dell’oscurità” è il terzo romanzo della serie dedicata all’ispettore di polizia Petra Delicado, personaggio che ha fatto la fortuna letteraria di Alice Giménez-Bartlett ed ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo. La scrittrice ha confessato in una recente intervista al Salone del Libro (TO, 2018) di stare lavorando ad una biografia romanzata della sua eroina, che, così afferma, molto le assomiglia ( soprattutto per l’ironia ed un malcelato amore per la solitudine) e che la impegna giornalmente per ore (dalle 9 alle 16, questi i suoi ritmi di lavoro, seguiti da cena, giardinaggio e cinema), quasi a sottolineare lo straordinario successo che hanno avuto ed hanno le avventure della sua amata protagonista, sempre in coppia con l’inseparabile vice Garzòn. In questo giallo, uscito nel 1999, il personaggio non è ancora forse ben delineato: separata dal primo marito, per il quale prova ancora una forte attrazione, Petra non ha ancora raggiunto quella serenità emotiva che la caratterizzerà più avanti negli anni, dimostrando una forte passionalità, che affiora qua e là nel romanzo e che si esplicita quando inaspettatamente si lascia travolgere dalle irresistibili seduzioni di un commissario di polizia russo durante una missione a Mosca. Perché proprio in Russia la portano le indagini sul caso inconsueto e misterioso che le tocca risolvere: un’oscura setta fanatica, che in Russia ha le sue origini, è riuscita ad infiltrare degli adepti in Spagna, che, in nome di una vagheggiata purezza, fanno pervenire alla polizia pacchetti postali contenenti organi genitali conservati in formalina. Naturalmente la malcapitata Petra sa destreggiarsi abilmente, non senza fatiche e sorprese, tra cadaveri mutilati, visite a santoni ed esperti del ramo, oscuri e minacciosi messaggi: solo un viaggio rivelatore a Mosca ed un colpo di scena finale risolveranno le indagini. L’argomento inusuale lascia un po’ perplessi, anche se la consueta bonomia del vice Garzòn, con le sue battute scherzose e poesiole goliardiche, allenta la tensione e infonde fiducia alla collega, aiutandola a superare dubbi e incognite, mai così oscure e minacciose come in questa indagine.
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