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Legal no, thriller poco
In una di quelle sentenze che solo negli Stati Uniti possono esserci una compagnia produttrice di prodotti chimici viene condannata al pagamento di un risarcimento danni di 41 milioni di dollari. Da un lato della barricata ci sono le decine di avvocati del magnate Carl Trudeau e dall'altra un piccolo studio di provincia che si è indebitato all'inverosimile per portare avanti il processo. Insomma una classica vittoria alla Davide contro Golia. Golia, però è tutt'altro che morto e non solo decide di presentare immediatamente appello, ma inizia una costosa manovra per essere sicuro che la corte d'appello prenda la decisione desiderata. Pur rimanendo sullo sfondo la vicenda relativa al processo passa in secondo piano ed iniziano le manovre a livello politico. Grisham ci spiega nel dettaglio come manovrare le elezioni (i giudici federali in alcuni stati americani vengono eletti), ci parla di costi, modi in cui reperire i soldi e idee per raggirare l'elettorato. Come libro di denuncia trovo che sia abbastanza interessante e temo che sia anche realistico e applicabile a qualsiasi tipo di votazione. Per la maggior parte delle pagine però lo scrittore ci snocciola dati e strategie. Difficile, quindi inserire questo tra i legal thriller. Va detto ad onore di Grisham che è così abile nel maneggiare le parole da riuscire a rendere fluida e scorrevole anche una trama per parecchie decine di pagine non fa altro che raccontarci manovre di marketing.