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L'insospettabile...?
Confesso di non aver letto più di quattro o cinque gialli della Christie, ma questo finora è il più avvincente dopo "Dieci piccoli indiani".
La storia sfila via che è un piacere, come dovrebbe sempre accadere in un libro di questo genere: deve spingere il lettore a volerne sapere di più, a venire a capo di quel mistero che appare irrisolvibile e carico di punti misteriosi.
Nonostante queste considerazioni, devo far notare al povero Sciascia (che ha scritto prefazione e postfazione), che mentre lui dice che nessun lettore poteva mai immaginare l'assassino, io lo avevo già capito da un pezzo. Anche se si fa fatica a pensarlo perché è di certo una scelta inusuale, basta un pizzico di attenzione e memoria per arrivarci e a un certo punto della storia la Christie ce lo fa capire chiaramente; questo è l'unico aspetto che rende questo giallo meno perfetto di quanto non sia "Dieci piccoli indiani".
Tuttavia, credo che sia una di quelle storie che gli amanti del genere non possono assolutamente ignorare.
I fatti ci vengono raccontati dal signor Sheppard, dottore che esercita la sua professione nel tranquillo paese di King's Abbot, un paesino che di solito non conosce nulla di più interessante di qualche pettegolezzo e che fa di quest'ultimo la sua occupazione principale.
Personaggio di spicco nella comunità è il signor Roger Ackroyd, uomo nobile e ricco, ma abbastanza avaro. Per una serie di vicissitudini familiari, il vecchio Roger vive nella sua grossa casa insieme al figlio adottivo Ralph, la cognata vedova con sua figlia Flora e la servitù. Inoltre, intrattiene una relazione che una vedova del paese, anch'essa abbastanza facoltosa: la signora Ferrars. Il misterioso suicidio di quest'ultima porta scatena una serie di eventi che scaraventerà la famiglia Ackroyd nel caos, fino all'assassinio del capofamiglia, il signor Roger.
Toccherà a Poirot risolvere il caso, pur essendosi ritirato a King's Abbot per godersi la meritata pensione. Una pensione che, a quanto pare, è ancora ben lontana.
"Degli uomini ci si può approfittare a volontà, ma con le donne non bisogna tirare troppo la corda. Perché la donna, in fondo al cuore, desidera sempre dire la verità. Quanti mariti ingannano la moglie portandosi il segreto della tomba? Quante mogli ingannano il marito e poi gli rovinano la vita sbattendogli in faccia la verità? E lo fanno perché qualcuno ha tirato troppo la corda."
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Commenti
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personalmente preferisco Conan Doyle e il suo Sherlock Holmes, ma devo dire che anche la Christie mi piace molto. Non so se tu abbia provato a leggerlo, ma ti consiglio di darle un'altra occasione con "Dieci Piccoli Indiani". Se lo hai letto e non ti ha coinvolto... allora penso che difficilmente il resto delle opere della Christie possa piacerti.
Vale.
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