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Il passeggero del Polarlys
 
Il passeggero del Polarlys 2018-05-03 08:07:02 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    03 Mag, 2018
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Il torpore di Simenon

Simenon, la cui scrittura è attenta ai particolari al punto di rasentare la pignoleria, ogni tanto tuttavia si prende un periodo di svago, durante il quale scrive romanzi che, se fossero di altri autori meno blasonati, si potrebbero considerare nel complesso soddisfacenti, ma, portando in calce invece quella firma così nota, si rivelano per essere delle prose invero modeste, magari con una trama interessante, ma prive di tutte quelle caratteristiche positive che così tanto hanno indotto il pubblico dei lettori ad apprezzare l’autore belga. Prendiamo questo romanzo di navigazione, che forse vuole evocare, non riuscendoci, certe atmosfere tipiche di Joseph Conrad, un noir privo di una vera e propria tensione, con parecchi rallentamenti nel ritmo, in contrasto con la dinamicità dell’ambiente (il mare del Nord in tempesta), ebbene se all’inizio riesce a presentare qualche motivo di interesse poi, piano piano, procede stancamente e così si arriva alla fine con la scoperta dell’assassino di turno che lascia alquanto basiti, perché se è vero che era il meno sospettabile, è altrettanto certo però che la soluzione si presenta tutt’altro che logica. C’è qualche pagina buona, come se occasionalmente Simenon si fosse scosso dal torpore che lo aveva pervaso, ma questo implica che appaiano ancor più stridenti quelle parti – e sono molte – in cui c’è più verbosità che sostanza.
Peccato, a fronte di tanti capolavori mano a mano che procedo nella lettura della corposa produzione letteraria dell’autore mi imbatto, ormai con una certa frequenza, in opere che, solo per rispetto nei confronti di un grande scrittore, non esito a definire minori, se non marginali.

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Commenti

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Renzo, vedo che rimani ben ancorato a Simenon. Il livello dei suoi libri non è omogeneo. Ho trascorso un periodo in cui leggevo quasi esclusivamente i suoi testi ; ora, ad una certa distanza, l'ho ridimensionato ; non riesco proprio a considerarlo fra i grandi scrittori a cui possiamo attingere.
Con l'enorme produzione è logico che vi possano essere opere meno riuscite, o per niente riuscite, ma la media resta decisamente elevata e la capacità di fine analisi psicologica è veramente notevole, per non dire unica.
In risposta ad un precedente commento
Matelda
04 Mag, 2018
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Sono completamente d'accordo.
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