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Nevada connection
 
Nevada connection 2018-04-09 16:09:57 Mian88
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    09 Aprile, 2018
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

"Dove?" "La fuori, no?"

Abbiamo lasciato Neal Carey in isolamento in Cina a seguito delle vicissitudini di “China girl”. Dopo tre lunghi anni il protagonista viene finalmente ritrovato dal papà e dagli “Amici di famiglia” e, una volta tornato nel Nuovo Mondo, viene investito di un atipico incarico; un incarico sotto copertura atto e finalizzato al ritrovamento di Cody McCall, un bambino di appena due anni che non è stato riportato a casa dal padre dopo il turno di visita come da accordo del Tribunale in caso di genitori separati. Ma c’è ben altro, sotto. Se si trattasse solo e soltanto di un bambino scomparso, gli amici non sarebbero stati interpellati. E così, il nostro detective privato, si ritrova a circa milleottocento metri di quota, tra bestiame, cowboy, baite, e coltivazioni. Ne resta talmente affascinato che quei mesi che passa sottocopertura non gli pesano affatto. Al contrario, è talmente affascinato da quelle lande desolate, da quella pace di luoghi interminabili, lui che è sempre vissuto nella civiltà ai massimi livelli ma che al contempo è un camaleonte, che medita e valuta perfino la possibilità di stabilirvisi una volta ritrovato il piccolo. Riesce a mimetizzarsi, ad infiltrarsi, anche se il costo di tutto ciò sarà ben caro. Carey dovrà destreggiarsi con i fanatici neonazisti della Chiesta della Vera Identità Cristiana, una setta fondata dal Reverendo Carter che ha la sua base armata proprio nelle terre Alte e Solitarie del Nevada e che ha come scopo la eliminazione di tutti coloro che con il solo loro esistere sporcano la purezza della razza ariana (ebrei in primis, ma non solo).
Ed è qui che Winslow si supera. Perché oltre che a creare un romanzo carico di atmosfera, vivido nella mente di chi legge per storia, fatti narrati e trama, un romanzo che a tratti ricorda la narrazione di Lansdale e al contempo anche di Haruf e dai rispettivi scenari deserti e solitari, riesce anche a dar vita ad un giallo-poliziesco che mediante la voce di un detective privato dalle mille abilità affronta tematiche quali il razzismo, la chiesta, i fanatismi.
Il tutto mediante una penna solida, descrittiva, dal giusto ritmo cadenzato, non veloce e non lenta e per questo adatta e conforme al tipo di storia narrata.
Una buon terzo episodio delle avventure di Neal Carey.

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