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una storia femminile di violenza e sopruso
Un potente romanzo di esordio quello di Lize Spit, che firma il romanzo Si scioglie. Una storia di violenza, di forti pressioni psicologiche, uno squarcio nell’anima che travolge e distrugge una giovane vita.
La protagonista è Eva, una giovane donna, insegnante, che riceve un invito dal passato: è esortata a partecipare ad una festa di commemorazione di Jan, un amico di infanzia morto in circostanze misteriose. L’evento si tiene nei locali rinnovati della vecchia stalla, dove la famiglia ancora vive e lavora. E’ un tuffo all’indietro, in un passato che lei aveva fatto di tutto per dimenticare, diventando un insegnante, e lavorando molto lontano.
Così ricorda la sua amicizia con “i tre Moschettieri”: con Laurens e Pim, uno figlio del macellaio, l’altro figlio del contadino. Con loro una vita all’apparenza “innocente”, in realtà piena di soprusi e sofferenze. Lei, figlia di due genitori alcolisti, con due fratelli Jolan e Tesije, affetta da una sindrome compulsiva grave. Era fuggita e non vuole tornare in quell’inferno. Ma poi ci ripensa: riempie un secchio di acqua ghiacciata, lo congela, e lo sistema nel bagagliaio. Soltanto alla fine si comprende il significato di tutto questo.
Un testo drammatico, in cui passato e presente si mescolano abilmente per una storia a dir poco crudele. Il termine della vicenda è spiazzante e crudele, emozionante anche. Lo stile è preciso e netto, a tratti molto violento. Un testo che ha vinto nel 2016 i premi Hebban Debuntrijs e De Bronzen Uil per il miglior debutto in lingua nederlandese. Pienamente meritato.