Dettagli Recensione
Miseryaccia
Forse il libro più raccapricciante che abbia letto di King (difficile a credersi, ma forse anche più di It). Il Re dell'orrore nella sua accezione più pura, capace di rendere al meglio il senso di impotenza del protagonista, confinato nelle pareti di una stanza con le gambe rotte, incapace di camminare e ribellarsi.
Lo stile di King è inconfondibile, pur dando la sensazione di cambiare da libro a libro: ha quel tocco di unicità che cogli in qualsiasi caso, in qualsiasi salsa. Credo che vada annoverato tra i grandissimi scrittori del nostro tempo, perché seppure le sue storie facciano dell'intrattenimento un punto focale, credo che non si possa limitare l'autore in questo settore. King è un vero e proprio artista, non c'è molto altro da dire, anche solo per come caratterizza i suoi personaggi: basti guardare subito dopo la lettura il film tratto da "Misery", e ci si renderà conto del lavoro immane fatto dal Re. L'attrice che ha interpretato Annie Wilkes ha vinto l'Oscar per quella interpretazione, e pensate che il personaggio cinematografico non ha nemmeno il trenta per cento della caratterizzazione del suo alter ego letterario; per non parlare del protagonista Paul Sheldon, che nel libro è un tornado di emozioni e riesce a rendercene partecipi con empatia. Insomma, il lavoro dell'autore si vede ed è molto importante.
Ma già soltanto il riuscire a rendere avvincente un romanzo completamente ambientato nelle quattro mura di una stanza, è un'impresa in cui credo siano riusciti in pochi.
Mostruoso.
Paul Sheldon è uno scrittore di successo, diviso dalla sua voglia di voler lasciare un segno nella letteratura e lo sfruttare il suo personaggio più rappresentativo, Misery, protagonista di un romanzo che non ha certo le potenzialità per segnare la storia della letteratura, ma che in fondo lo ha reso ricco.
Ormai deciso a liberarsi di questo peso per dedicarsi alla letteratura che gli piace, nel suo ultimo libro Paul Sheldon uccide Misery, per poi dedicarsi a un nuovo romanzo che considera una svolta della sua carriera.
Una volta terminata la scrittura, lascerà l'hotel in cui lo ha scritto per recarsi a casa, proprio durante una bufera. Mezzo ubriaco, avrà un incidente e si spezzerà tutte e due le gambe, e solo il fato (un fato abbastanza sadico) manderà in suo soccorso Annie Wilkes, ex infermiera che lo ricovererà nella stanza degli ospiti e che il caso vuole sia la sua ammiratrice numero uno. O meglio, l'ammiratrice numero uno della sua Misery. Già palesemente instabile di primo acchitto, Annie peggiorerà sempre più, prima leggendo il nuovo romanzo di Paul zeppo di volgarità, poi scoprendo che la sua eroina Misery è stata uccisa dal suo creatore nell'ultimo libro che non aveva ancora letto. Da qui, la sua follia sarà una parabola ascendente: costringerà Paul a rimanere recluso in casa sua e poi, a riportare in vita la sua eroina in un nuovo romanzo: Il ritorno di Misery.
Da qui, ha inizio un incubo che perseguiterà Paul Sheldon per sempre.
"Come batte il suo cuoricino! Come lotta per liberarsi! Come noi, Paul. Proprio come noi. Noi crediamo di sapere tante cose, mentre in realtà non ne sappiamo più di un topo in trappola... un topo con la schiena spezzata che crede di avere ancora voglia di vivere."