Dettagli Recensione
Il giallo perfetto
Un luogo che si rivela una trappola mortale: il vagone-letto Instanbul-Calais del celebre Simplon Orient-Express, il treno che collega l'Europa occidentale e l'Europa orientale, rimasto bloccato dalla neve in piena notte, in Jugoslavia.
Tredici passeggeri: un'istitutrice inglese, un segretario americano, un'insegnante americana, un conduttore francese, una missionaria svedese, un cameriere inglese, una principessa russa, un conte e una contessa ungheresi, un commesso viaggiatore americano, un uomo d'affari italiano, un colonnello inglese, una cameriera tedesca.
Un cadavere: quello del signor Ratchett, trovato morto nel suo scompartimento, ucciso la notte in cui la vettura, sorpresa dalla neve, è costretta a una fermata imprevista.
Un omino con la testa a uovo, un paio di baffi arricciati all'insù e l'accento francese: Hercule Poirot, l'ultimo passeggero.
All'interno di questo gruppo di viaggiatori, fortemente eterogeneo per origini, età e occupazione, nessuno sembra avere un motivo valido per accoltellare brutalmente il signor Ratchett, tutti possiedono un alibi inattaccabile e dichiarano di non avere nulla a che fare con il rapimento e l'omicidio di una bambina, Daisy Armstrong, di cui Ratchett è responsabile, sebbene sia riuscito a sottrarsi alla giustizia. Eppure a causa della neve, un ostacolo imprevedibile, nessuno può essere salito o sceso dalla vettura senza lasciare tracce e di conseguenza l'assassino deve nascondersi tra i viaggiatori. Questa volta il grande Hercule Poirot si trova per le mani un autentico rompicapo, un mistero complesso che si infittisce sempre più tra indizi creati per gettare polvere negli occhi e misteriose figure avvistate dai passeggeri e poi scomparse nel nulla, e intanto nella mente di Poirot si fa strada una certezza, quella di trovarsi nel bel mezzo di una commedia accuratamente preparata fin nei minimi dettagli… Eppure sembra impossibile! Per venire a capo dello sconcertante mistero dell'Orient-Express, l’investigatore belga dovrà dimostrare proprio questo: che l’impossibile può essere possibile.
Pubblicato per la prima volta nel 1934, "Assassinio sull'Orient-Express" è uno dei più celebri e amati tra i romanzi di Agatha Christie e da molti considerato il suo capolavoro. Se Agatha Christie è la regina del giallo, "Assassinio sull'Orient-Express" è il re dei gialli, il giallo perfetto, in cui il meccanismo tipico delle più grandi opere della Christie (un luogo "chiuso" e circoscritto, un cadavere, una manciata di possibili colpevoli e nessun aiuto esterno né per l'investigatore né per il lettore, costretti a contare esclusivamente sulla propria materia grigia per risolvere il mistero), raggiunge la perfezione assoluta e si sposa con uno stile raffinato, limpido, essenziale. L'ambiguità dei personaggi, l'ambientazione claustrofobica, la logica lucida e schiacciante di Poirot, che mai come in questo romanzo è pura mente che pensa, l'azione serrata e avvincente culminano in uno scioglimento geniale e imprevedibile che lascia il lettore senza fiato, un finale nel quale una miriade di particolari e indizi senza senso si incastrano finalmente alla perfezione, dimostrando che l'impossibile può essere possibile.
Un capolavoro che non tramonterà mai.