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Nevada connection
 
Nevada connection 2018-01-22 12:57:58 Vincenzo1972
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    22 Gennaio, 2018
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.. and I dreamed I was a cowboy

Se avessi letto Nevada Connection senza conoscerne l'autore avrei scommesso tutto il mio patrimonio (alquanto esiguo in effetti) sulla paternità letteraria di Joe Lansdale, autore - tra l'altro - di una serie di romanzi in stile country ambientati in quella parte più remota e leggendaria dell'America che la maggior parte di noi ha forse visto solo al cinema: il vecchio selvaggio West.
Questo romanzo nasce invece dalla penna di Don Winslow che prima di diventare uno dei più noti scrittori nel genere poliziesco americano, prima ancora di introdurci nei complotti internazionali ad ampio raggio legati al narcotraffico e ai grandi cartelli della droga (a proposito, non perdetevi 'Il potere del cane'), ci scaraventa di forza nel Nevada, nelle Terre Alte Solitarie, praticamente alla fine del mondo:
'Siamo a circa milleottocento metri di quota, ed è tutto spazio aperto, come puoi vedere. Poca gente, poco bestiame, un sacco di conigli selvatici e coyote. Laggiù sulle montagne ci sono anche puma, pecore Bighorn e aquile. Steve fermò il pick-up su un belvedere. E' come essere sull'orlo del mondo, pensò Neal. Una grande vastità marrone sotto una volta di un blu intenso.'
Hap e Leonard, la famosa coppia di investigatori nati dalla penna di Lansdale, si sarebbero sentiti come a casa qui; un pò meno Neal Carey, il detective privato già protagonista di London Underground e China Girl, avvezzo a ben altre usanze:
'Voglio tornare a New York, papà. Voglio sedermi al Burger Joint e mordere un hamburger al sangue, mentre la salsa mi cola sul polso e macchia l'inchiostro della mia copia del New York Times. E voglio un caffè ghiacciato che appanna il bicchiere, proprio davanti a me, dove basta allungare una mano per afferrarlo. Voglio passeggiare sul lato ovest di Broadway, e poi tornare indietro da est.'
Ma Neal Carey non è un tipo abitudinario, ci mette poco ad adattarsi al nuovo ambiente, sia perchè si lascia gradualmente ammaliare dall'infinita vastità di quei territori, dal fascino selvaggio ed incontaminato della natura che alterna montagne innevate ad immense praterie e distese desertiche, dove i rumori più assordanti sono quelli del vento o l'ululato di qualche coyote, sia perchè fa parte del suo lavoro mimetizzarsi, confondersi con la gente del posto (per quanto trattasi di poche anime) ed osservare.
Già, osservare, perchè Neal Carey è l'uomo di punta di un'associazione segreta che interviene in situazioni 'difficili', compromettenti e ad alto rischio.

- Un lavoro sotto copertura, figliolo.
Sotto copertura. Le due parole più eccitanti e terrificanti di quel tipo di attività. La fiamma che ti attrae e poi ti brucia.
- Dove? - chiese Neal.
Ed masticò un pezzo di patatina e usò l'altro per tracciare piccoli cerchi nell'aria.
- La fuori, no?
La fuori, là fuori. Bè, ragazzi, perchè no? Là fuori ci ho passato tutta la vita.

L'incarico che gli viene assegnato è quello di trovare e recuperare un bambino di soli due anni rapito dal padre a seguito della separazione con sua moglie, attrice hollywoodiana molto facoltosa; un incarico apparentemente meno rischioso degli altri in cui Neal era stato precedentemente coinvolto ma che si dimostrerà ben presto tutt'altro che semplice poichè il padre, fuggitivo, viene accolto col bambino da una setta di fanatici neonazisti, la Chiesa della Vera Identità Cristiana, fondata dal reverendo Carter e che ha la sua base operativa proprio in Nevada, nelle Terre Alte Solitarie.
Ritroviamo quindi un tema caro anche a Lansdale, quello dell'intolleranza e delle persecuzioni razziste, che stavolta ha come vittime non i neri bensì gli ebrei, considerati usurpatori e manipolatori capaci di sottrarre il potere del governo federale di Washington al vero popolo eletto, quello dei bianchi americani.
Se la monotonia della routine quotidiana manda in riserva la vostra carica vitale, se il fumo, il caos, il traffico della città inquina la vostra mente ed i vostri polmoni, se siete alla ricerca di un'esplosione di pura adrenalina letteraria senza se e senza ma, questo libro fa per voi:
tra galoppate di mandriani nei ranch, scazzottate nei saloon, rapine a mano armata e l'immancabile sparatoia finale ispirata alla leggendaria sfida all'O.K. Corrall verrete catapultati in un mondo da cui forse, come Neal Carey, vi dispiacerà poi tornare indietro.
Attenzione, però, restate coperti.. perchè i proiettili volano bassi.

So I drank myself some whiskey,
And I dreamed I was a cowboy,
Then I rode across the border.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
.. i romanzi di Lansdale
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Commenti

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Bel commento Vincenzo! Neal mi è piaciuto sin da "London Underground" e non mancherò di leggere anche quest'ultimo capitolo. Grazie ancora per la tua recensione!
In risposta ad un precedente commento
Vincenzo1972
23 Gennaio, 2018
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grazie cara
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