Dettagli Recensione
Odio, rancore e sensi di colpa
Dopo i 20 milioni di copie vendute con La ragazza del treno ci si aspettava qualcosa di più da questo secondo romanzo di Paula Hawkins . Trama farraginosa e contorta, personaggi poco credibili e scarsamente approfonditi psicologicamente. Odio, rancore e sensi di colpa sono le uniche note che caratterizzano i rapporti degli abitanti di Beckford: gli amori sono amori maledetti!
Di alcuni personaggi, come il professor Henderson o la poliziotta Jeannie, che pure hanno avuto un ruolo preciso nella storia, il lettore non saprà più niente.
La scelta stilistica delle varie voci narranti e delle diverse interpretazioni dei fatti che nella Ragazza del treno assumeva un fascino avvincente qui appare costruito a tavolino senza un’ amalgama coerente fra i singoli narratori. E soprattutto le ben undici voci narranti spesso disorientano e confondono il lettore.
L’ alito di morte che proviene dallo Stagno delle annegate e che si fa risalire addirittura ai processi alle streghe del ‘600 riesce a comunicare soltanto un inquietante misticismo esoterico da film dell’orrore: lì morivano un tempo le donne accusate di stregoneria ora vi muoiono le “piantagrane”.
Il finale imprevedibile, in effetti, risulta solo un finale ad effetto, frettoloso e poco convincente.
Peccato perché l’idea poteva essere interessante ma andava elaborata e sviluppata in modo diverso, basterebbe pensare al grande libro di Pamela Moore i I peccati di Peyton place! Insomma il libro mi ha veramente deluso e non ne consiglio la lettura.